Proteste dei comitati pendolari e sollecitazioni per il raddoppio ferroviario tra Palermo e Messina, più precisamente nella tratta tra Castelbuono e Patti, attualmente non in programma, nonostante varie discussioni in passato. Una decisione che era arrivata qualche tempo fa anche dall'alto, cioè dall'Europa, che aveva avvallato il pensiero che fosse più conveniente puntare sulla Palermo-Catania e sul "triangolo" con Messina.
La Palermo-Messina, forse la linea più frequentata in Sicilia, è una tratta lunga 224 chilometri e allo stato attuale circa 80 chilometri sono a binario unico. Con il progetto, che è costato 940 milioni di euro (almeno), della Fiumetorto-Castelbuono, non ancora completato, il tratto raddoppiato aumenterà di qualche chilometro, ma in circa un terzo della linea rimarrà a binario unico.
"Non ci sono nemmeno i progetti e ci vorrebbero quattro miliardi di euro", aveva detto tempo fa l'ormai ex assessore regionale alle Infrastrutture (ora all'Economia) regionale Marco Falcone riferendosi proprio alla possibilità di potenziare quel collegamento tra Palermo e Messina. Era stato chiesto il rifinanziamento del doppio binario dei rimanenti 80 chilometri della tratta Patti-Castelbuono, lungo i 224 chilometri della litoranea Palermo-Messina, come deliberato favorevolmente dal Cipe nella seduta del 13 maggio del 2010, ed era arrivato anche l'appello all'ex premier Mario Draghi per utilizzare parte dei fondi del Recovery, ma tutto è rimasto inascoltato e ora non se ne parla più.
Ora arriva l'appello del Ciufer, il comitato pendolari siciliano. "Sollecitare il completamento del doppio binario tra le stazioni di Patti e Castelbuono, per scongiurare che tale fondamentale segmento infrastrutturale della Palermo-Messina rimanga l'ennesima opera "incompiuta" siciliana - scrive in una nota mandata ai vertici nazionali e regionali, della politica e delle ferrovie - In attesa di conoscere le eventuali ulteriori recenti iniziative in merito intraprese dal Gal Nebrodi Plus, ritengo che sia utile se non indifferibile stimolare gli amministratori dei comuni che ricadono nei Parchi Regionali dei Nebrodi e delle Madonie perché intervengano sui Governi nazionale e regionale - ad inizio dei rispettivi mandati amministrativi - e RFI (Rete Ferroviaria Italiana) affinché prendano subito in seria considerazione la soluzione di questo problema che rischia di diventare uno "scandalo", ammesso che non lo sia già".
Un significativo e preoccupante segnale sulla necessità di procedere urgentemente al finanziamento e alla realizzazione di tale segmento infrastrutturale primario, continua la nota, "ci viene dai cittadini dei comuni delle Madonie che recentemente sono scesi in piazza, a Petralia Soprana, per protestare contro l'isolamento e lo spopolamento di quelle zone. Proteste sollevate per sottolineare lo spopolamento dei comuni interni, e non solo. Un fenomeno comune e non meno preoccupante che si registra anche nei comuni dei Nebrodi. realtà abitative queste che gravitano proprio sulla fascia costiera settentrionale sicula, che potrebbe essere attenuato dal completamento del doppio binario tra Palermo e Messina".
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