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I collegamenti con le navi ex Ngi sono stati interrotti: Eolie nei guai

Si rischia un probabile aumento dei prezzi, in particolar modo di gas, gasolio e benzina. Il caos trasporti anche per Egadi, Ustica e Pantelleria

Le Eolie nei guai. Da oggi i collegamenti marittimi ex navi Ngi sono stati interrotti.
Sia la nave di mattina che collegava in giorni alterni tutte le sette isole più Ginostra e sia il traghetto serale delle 21 da Milazzo, ultimo mezzo utile per raggiungere l’Arcipelago non ci saranno più.

Chi ci andrà di mezzo saranno gli eoliani, penalizzati ulteriormente da un probabile aumento dei prezzi, in particolar modo di gas, gasolio e benzina. Ma non solo.
Ci saranno difficoltà anche per il trasporto delle altre merci in quanto tutto verrà congestionato nelle rimanenti navi ad un prezzo più elevato.
«Con le navi ex NGI, infatti, si pagava meno – ricorda Giacomo Biviano, già presidente del consiglio comunale - soprattutto per i grossi mezzi di trasporto. Inoltre, perderemo la possibilità di poter usufruire dell'ultimo mezzo utile per poter rientrare dalla terraferma a casa con la nave delle 21.00 da Milazzo».
Il sindaco Riccardo Gullo che è anche coordinatore dei primi cittadini delle isole di Siciliana subito richiesto una riunione della commissione regionale. In agitazione sono anche i consiglieri di minoranza guidati da Gaetano Orto.
Grandi preoccupazioni vi sono tra gli operatori isolani e non sono da escludere, manifestazioni di protesta come ai tempi del traghetto Piero della Francesca che il ministro dell’epoca voleva dirottare nelle Pelagie.

La Caronte&Tourist Isole Minori ha anche confermato che rinuncia a effettuare i servizi di collegamento marittimo sovvenzionati dalla Regione Siciliana per isole Eolie, Egadi, Ustica e Pantelleria.

Lo ha fatto sapere una nota della compagnia di navigazione, attribuendo la causa del rifiuto di una proposta della Regione (mai resa nota prima d’ora: ufficialmente la stessa starebbe vagliando una procedura negoziale con più armatori) di «inserire i servizi integrativi regionali come estensione della convenzione col Ministero dei Trasporti a partire dall’11 ottobre» alle «modalità di attuazione, da parte del Pm e della GdF delegata, del sequestro preventivo disposto a nostro carico con decreto del 23 maggio scorso emesso dal Gip del Tribunale di Messina».

A quel provvedimento, ricostruisce Caronte, «per una cifra totale di quasi 29 milioni di euro con contestuale fermo di tre navi – sia pur munite di tutte le certificazioni di legge – adibite ai servizi regionali, era seguita la risoluzione anticipata per ‘impossibilità sopravvenuta" dei contratti con la Regione per le linee da e verso le Eolie, le Egadi e Ustica, assicurandosi tuttavia una prosecuzione del servizio con altre navi fino al 30 settembre, in regime di libero mercato, ossia senza percepire alcun contributo pubblico. Ciò, per non creare ulteriori disagi alle comunità isolane e nel contempo per consentire alla Regione di avviare le procedure necessarie affinché il trasporto verso le isole minori potesse essere regolarizzato. Cosa che la Regione ha prontamente posto in essere, indicendo le relative gare d’appalto e inviando le richieste di manifestazione d’interesse che però – per quanto se ne sa – non hanno avuto seguito» prosegue la nota della shipping line siciliana.

«Senza Helga, Ulisse e Bridge, sostiene Caronte, sarebbe comunque difficilmente attuabile la totalità dei servizi richiesti». Secondo la compagnia armatoriale, «a prescindere dalla illegittimità del sequestro e delle sue modalità di esecuzione – illegittimità che la società sta censurando in ogni competente sede giudiziaria – resta il fatto obiettivo che il proposito (formalizzato nel suindicato ultimo provvedimento del Gip) di sottoporre a sequestro tutte le somme che la società dovesse introitare fino al raggiungimento dell’importo indicato nel decreto di sequestro, comporta l’inevitabile conseguenza che essa dovrebbe svolgere la propria attività, sopportandone i costi (ingentissimi), ma senza potere contare sui ricavi (che sarebbero oggetto di sequestro): cosa che – ovviamente – non solo è inesigibile e impraticabile, ma anche non consentita dalla legge».

Foto da notiziarioeolie.it

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