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Nautica, in Sicilia cresce il numero di imprese e lavoratori

Presentato Capo d'Orlando il Report su turismo e portualità

Calogero Marino, Andrea Ciulla, Simone Morelli, Santi Ilacqua e Gaetano Fortunato

È l’immagine di una Sicilia in piena salute quella emersa oggi in occasione dell’incontro di su «Turismo nautico e portualità», organizzato nell’ambito del Seacily 2023, il Salone Nautico della Sicilia, in corso al Marina di Capo d’Orlando, e che andrà avanti fino a domenica 22, dalle 10 alle 18,30. Due dati su tutti: la filiera nautica ha fatto registrare nell’ultimo anno una crescita del 25% del numero di imprese (+348) e del 39% del numero di addetti di queste imprese. La provincia con il maggior numero di imprese si conferma essere quella di Palermo, seguita da Messina e Catania.

«Il turismo nautico – ha detto Andrea Ciulla, presidente di Assonautica Palermo – rappresenta sempre di più un segmento fondamentale dell’economia del mare. Assonautica Palermo ha sempre creduto sulle potenzialità di crescita di questo settore e, probabilmente, è anche grazie al nostro impegno che nel recentissimo ddl sulla “Disciplina delle strutture turistico-ricettive”, approvato con delibera di Giunta regionale lo scorso 11 ottobre, trovano posto alcune norme che disciplinano specificamente parte delle attività ricomprese nel Turismo Nautico, riconoscendole per la prima volta come vere e proprie attività turistiche».

«Sono certa – ha commentato l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, intervenendo al convegno “Turismo nautico e portualità” – che anche questa edizione del Seacily registrerà il successo delle precedenti edizioni. E questo proprio perché rappresenta un appuntamento che riesce ad alimentare uno straordinario interesse per un settore così tanto strategico, come la nautica, implementando in tal senso l’attrattività di un territorio, anche sotto il profilo turistico. L’obiettivo è quello di definire ogni più utile strategia al fine di valorizzare questo importante segmento dell’economia siciliana che cresce sempre di più grazie anche all’impegno costante degli organizzatori, cui va il mio più sentito apprezzamento».

«La programmazione della portualità è al centro dei temi all’attenzione dell’esecutivo fin dall’insediamento del governo Schifani», ha sottolineato Alessandro Aricò, assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, che ha aggiunto: «Riteniamo che non si possa parlare di portualità senza tenere conto anche delle infrastrutture, sia delle vie d’accesso all’isola che della viabilità interna. Anche il ponte sullo Stretto, nei prossimi anni, darà una svolta ai collegamenti da e per l’Isola, ma dobbiamo lavorare anche sul fronte dei collegamenti ferroviari, autostradali e stradali affinché i porti e gli utenti che li frequentano possano usufruire di una rete di collegamento più capillare rispetto ad oggi. Stiamo intanto continuando a lavorare, rispetto alle iniziative avviate dal governo Musumeci, anche sull’accoglienza attraverso i terminal nelle isole minori. Non parliamo solo di portualità legata alla nautica di diporto, ma anche ai trasporti marittimi di passeggeri e merci».

Tutti i numeri della nautica in Sicilia

In generale, quando si parla di Economia del mare ci si riferisce a una filiera complessa che include: l’ittica; la cantieristica, le estrazioni marine; la movimentazione di merci e passeggeri via mare; le attività sportive e ricreative; i servizi di alloggio e ristorazione e, non ultima, le attività legate alla ricerca e alla tutela ambientale. Tutto questo, in Sicilia vale 3,5 miliardi di euro (4,3% del totale) con un effetto moltiplicatore di 1,8 che porta a un valore aggiunto creato nel resto dell’economia di 6,4 miliardi di euro. In questo quadro, Messina ricopre una posizione di primo piano con le sue 5.139 imprese, gli oltre 13 mila addetti e i 543 milioni di euro di valore aggiunto diretto che genera una forza moltiplicatrice di 2,3, creando un valore aggiunto per la città metropolitana pari a 1,2 miliardi di euro.

Per quanto riguarda, nello specifico, il dato sull’occupazione, dal 2021 al 2023 c’è stato un incremento di 1.592 addetti (+39%) e la crescita più rilevante è stata proprio nell’ultimo anno (+1185). Guardando nel dettaglio alle province, la provincia di Palermo vede +567 nuovi addetti; quella di Messina +390 e quella di Catania +204. L’unica provincia che ha registrato una leggera diminuzione è quella di Trapani (-4). Ad occupare il maggior numero di addetti è il settore dei servizi di manutenzione/riparazione/refit, seguito da quello della manifattura/subfornitura. Nonostante la leggera diminuzione del numero di imprese di turismo nautico dal 2021 al 2023, il numero di addetti per questo settore non diminuisce, ma aumenta (+96).

Domanda e offerta del turismo nautico

Nel 2022 la Sicilia, a confronto con altre 13 regioni italiane, si colloca al quarto posto per patenti nautiche e per numero di posti barca mentre al nono posto per numero di unità da diporto. In particolare, la Liguria mantiene la sua prima posizione anche con riferimento al numero di posti barca con i suoi 22.496 (pari al 14% del totale). A seguire la Toscana (18.889), la Sardegna (18.091) e al quarto posto la Sicilia con 17.319 posti barca di cui la maggior parte sono punti di ormeggio (7.027), seguiti da approdi turistici (5.707) e infine porti turistici (4.585).

Gli appuntamenti di domani

Domani (21 ottobre) sarà possibile visitare l’esposizione della Mostra «Mare d’amare», le unità navali della guardia di finanza e partecipare alle attività dimostrative con la Federazione regionale Canoa-Kajak.

Nella foto Calogero Marino, Andrea Ciulla, Simone Morelli, Santi Ilacqua e Gaetano Fortunato

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