Mezzo cratere di Vulcano, l’isola delle Eolie, è stato messo all’asta, ma la gara è andata deserta. Ora si dovrà fissare la nuova data, con un nuovo importo in ribasso. All’asta sono finiti 2 milioni e mezzo di metri quadri, con tutti i terreni confinanti per un valore di 3 milioni 871 mila euro. L’offerta minima doveva essere di 2 milioni 903 mila euro, il un rialzo minimo di 156 mila euro.
Al tribunale di Barcellona il giudice designato è Giuseppe Lo Presti, avvocato delegato Natale Galipò e custodi gli avvocati Natale Galiò e Attilio De Gregorio. La storia del cratere privato dell’isola di Vulcano continua e va avanti da decenni fra carte bollate e fallimenti.
Una parte di questi terreni, in passato, fu utilizzata come discarica aprendo un contenzioso col Comune di Lipari. La proprietà negli anni è stata più volte frazionata. Sono diversi i lotti finiti all’asta. Sempre in zona cratere, contrada Saraceno, vi sono 964.100 metri quadri con una base d’asta di quasi un milione e mezzo di euro, lungo le pendici del cratere altri due terreni finiti all’asta. Anche in queste aste non ci sono state offerte.
La scalata al Gran Cratere di Vulcano, a quota 400 metri d’altezza, con semaforo perché a seconda del vento certi giorni non si può scalare, permette di ammirare l’intero arcipelago eoliano. Il percorso verso la vetta consiste in una passeggiata in mezzo alla natura, seguendo un sentiero circondato da massi vulcanici e ginestre piene di colore. In cima si assiste all'emissione di calore e fumi nonostante l’ultima eruzione risalga al 1980. Le fumarole, composte prevalentemente da zolfo e anidride solforosa, sono uno degli spettacoli più incredibili, un fenomeno naturale che colora il terreno di un particolare giallo ocra e rosso che contrasta con il nero delle ceneri e il verde della rigogliosa vegetazione.
Foto notiziarioeolie.it
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