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Isole di Sicilia, dalla Difesa nuova gara per il trasporto dell'acqua potabile: la Marnavi non parteciperà

La società che finora ha assicurato il servizio negli arcipelaghi ritira la propria disponibilità

Per le isole di Sicilia si preannunciano problemi di rifornimento idrico. La società Marnavi di Napoli, che ha garantito l’approvvigionamento idrico con navi cisterne negli arcipelaghi siciliani, ha preannunciato, come rende noto Notiziarioeolie,it, che non parteciperà alla prossima gara d’appalto fissata dal ministero della Difesa. Il bando di gara è previsto per il primo aprile 2024. Il finanziamento sarà di 14,6 milioni di euro più Iva. Ma la notizia che preoccupa le amministrazioni comunali delle isole Eolie, Pelagie, Egadi, Pantelleria e Ustica e soprattutto abitanti, villeggianti e turisti è che la società napoletana che fa capo all’imprenditore Domenico Ievoli, che ha gestisce il servizio in Rti con Vetor, ha fatto sapere che non è più disponibile a partecipare.

Alla base di questa decisione ci sarebbero state le indagini giudiziarie che si sono succedute. La prima alle isole Egadi, dove si era ipotizzato un accordo corruttivo fra tre amministratori comunali con i responsabili e i dipendenti delle due società, facenti parte di un raggruppamento temporaneo di imprese, che avevano ottenuto dal ministero della Difesa la gestione della fornitura. Un'inchiesta poi archiviata su decisione del gip del tribunale di Trapani.

Successivamente un’altra inchiesta è stata aperta ed è tuttora in corso alle Eolie per presunte frode in contratti e truffa aggravata ai danni dello Stato. Reati che sarebbero stati commessi dal 2016 al 2021, nelle pubbliche forniture di acqua potabile destinata alle Eolie. La procura della Repubblica di Barcellona ha indagato 44 persone tra amministratori locali, dirigenti, funzionari comunali e regionali, e responsabili di ditte locali e quale persona giuridica proprio la Marnavi Spa.

Alle Eolie un’altra indagine per la questione idrica era stata avviata dalla Corte dei Conti che aveva messo sotto inchiesta due ex amministratori comunali di Lipari, un dirigente dell’ente e due regionali, per i malfunzionamenti del dissalatore per l’isola di Lipari e il conseguente ricorso, a costi superiori, alle navi cisterna. L’organo di controllo, a seguito delle controdeduzioni, ritenne insussistenti le accuse e i due furono assolti.

Da qui ad aprile bisognerà vedere se effettivamente la Marnavi confermerà la decisione di non partecipare alla gara e se effettivamente ci saranno altre società in grado di gestire questo servizio vitale per le isolette siciliane, veri paradisi turistici estivi. La società napoletana per il momento continua a potenziare la flotta con la nave cisterna Rita Ievoli, in grado di trasportare 18.400 metri cubi, acquistata in Cina. Ed in cantiere vi sono altre navi con una capienza tra le 13.000 e le 19.000 tonnellate.

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