Partito ufficialmente con la conferenza stampa nella Sala Mazzoniana della Stazione di Messina Centrale, il bus giallo della consapevolezza è in viaggio a gran velocità nel Privacy Tour promosso dal Garante per la protezione dei dati personali. La seconda giornata della tappa in riva allo Stretto, ieri al Teatro Vittorio Emanuele, con l’incontro “Privacy: informazione è protezione”, condotto dal direttore artistico delle tv e radio del Gruppo Ses Salvo La Rosa.
In un videomessaggio, il governatore siciliano Renato Schifani ha focalizzato l’importanza della prevenzione di bullismo e cyberbullismo e ricordato che «la Regione ha lanciato un progetto con l’Ufficio scolastico che coinvolge 800 Istituti», anche se è altresì prezioso «il confronto con le famiglie». È poi toccato a Lino Morgante, presidente della Società Editrice Sud e della Fondazione Bonino Pulejo introdurre i lavori: «Le tecnologie vanno alla velocità della luce – ha detto – con opportunità e rischi spesso incompresi. Noi operatori della comunicazione abbiamo responsabilità e regole da seguire, siamo interessati direttamente ai temi legati alla privacy, come i ragazzi, che sono nativi digitali. La Ses è un Gruppo atipico, forma e informa al tempo stesso, non a caso, collaboriamo con l’Università e da 30 anni realizziamo un inserto dedicato alle scuole».
Per Pasquale Stanzione, presidente del Collegio del Garante, occorre acquisire «la cittadinanza digitale», accompagnata «dalla tutela dei dati personali. È una gioia essere qui, alla presenza dei giovani, gran parte della nostra attività è rivolta proprio a loro, affinché sviluppino la loro vita in accordo con le neotecnologie. Siamo felici di aver fatto partire il Tour da questa magnifica città». A proposito di Ia, ha raccontato un aneddoto «inquietante»: gli scienziati che hanno creato un robot estremamente intelligente, «gli hanno chiesto, “Dio esiste?”. Il robot ha distrutto il tasto di spegnimento e risposto: “Adesso sì”. Pertanto, bisogna fare attenzione al rapporto con le macchine». Stanzione ha rivolto un «invito alla riflessione che individua nella cittadinanza digitale da un lato e nella protezione dei dati dall’altro il fuoco dell’ellisse oggi, in cui è centrale il rapporto tra pubblico e privato, autorità e libertà». E Internet, secondo il Garante, «non è mero strumento di comunicazione, ma un’agorà, il più grande spazio pubblico creato dall’umanità in cui si scrive l’orizzonte dello spazio privato e pubblico. Un nuovo mondo con possibilità e rischi straordinari. Il web non è una protesi, ma un ambiente in cui apocalittici o integrati sono immersi, è necessario agirlo con consapevolezza, non subirlo. Siamo in presenza di una relazionalità mutata, in cui la persona dev’essere centrale, coi suoi diritti fondamentali».
Testimonial dell’evento Ficarra e Picone, che hanno realizzato una clip sulla privacy vista a modo loro, tra il serio e il faceto, rivolgendosi ai 500 studenti e studentesse presenti in sala.
In seguito agli interventi del prorettore dell’Ateneo peloritano Antonio Saitta («la storia della ricerca della libertà, come spiegato da Benedetto Croce, è inseguire i diritti fondamentali; ora ci attende una sfida nuova, tra tecnologie e Ia, con opportunità e insidie che spesso arrivano col consenso dei destinatari») e di Irene Gionfriddo, del Gruppo FS («garantiamo una mobilità sostenibile, connessa, digitale, abbiamo a cuore la tutela dei soggetti vulnerabili e con ridotta mobilità, a Messina abbiamo allestito una Sala blu e offriamo servizi con Lis agli utenti; ci impegneremo col Garante nello sviluppo di tecnologie a tutela della privacy»), ha preso la parola l’attivista iraniana Pegah Moshir Pour.
Quindi, sul palco, Nino Foti (presidente Fondazione Magna Grecia), Raffaella Pipitone (coordinatrice Centro territoriale Lombardia Fondazione SOS Telefono Azzurro). Il primo, ricordando un recente studio della sua stessa Fondazione, ha spiegato come la criminalità organizzata riesca a penetrare in tanti campi della società attraverso i social e non solo: «Non esiste soltanto il web – ha evidenziato –, c’è anche il dark web e occhio a certi influencer». Pipitone ha posto l’accento sulla nuova linea telefonica e supporto via chat lanciati da Telefono Azzurro, con Regione e Ufficio scolastico regionale: «Abbiamo attivato un servizio di ascolto su bullismo e cyberbullismo». Per Lorenzo Baglioni, cantautore ed ex docente, «se usati bene, coi social si possono realizzare sogni; scrissi una canzone per 1500 contatti, amici, girai un video e diventò virale, uscì da quella cerchia», ma ci furono anche commenti spiacevoli. «Da allora mi chiedo prima di farne uno: qualcuno potrà offendersi?».
Momenti chiave le relazioni dei membri del Collegio del Garante, Ginevra Cerrina Feroni, Guido Scorza, Agostino Ghiglia, e due talk. Sulla scena pure Marco Camisani Calzolari, che si è soffermato sul rapporto tra cyberumanesimo e privacy, oltre al giornalista Enzo Quaratino, consulente Ansa, già capo della redazione cronache italiane dell’Agenzia, i presidenti Corecom Sicilia e Calabria, Andrea Peria Giaconia e Fulvio Scarpino, Pietro Falletta (direttore @LawLabLuiss), Maria Astone (ordinaria di Diritto privato dell'Università di Messina), Francesco Giorgianni (Data protection officer Gruppo FS), Martina Colasante (Government affairs & public policy Google), Maurizio Serratore (Territory channel manager Centro/Sud Kaspersky), Costanza Andreini (Public policy manager Meta).
Conclusioni affidate a Natalia La Rosa, vicecaposervizio di Gazzetta del Sud e responsabile Gds Academy, che ha evidenziato la presenza di scuole e Università di Sicilia e Calabria. In apertura e chiusura, gli Inni d'Italia e d’Europa eseguiti dal Coro Note Colorate, mentre durante i lavori è stata svolta una divertente manche del Privacy quiz con oltre 300 partecipanti.
Caricamento commenti
Commenta la notizia