Sospensione delle escursioni a Stromboli in segno di protesta per il «mancato confronto sulla gestione del rischio vulcanico»: lo annunciano le guide vulcanologiche dopo la nuova ordinanza del sindaco di Lipari Riccardo Gullo, a seguito delle novità che sono emerse sulla ripresa dell’attività del cratere più esplosivo delle Eolie, e fatte presente dall’Ingv e dalla Protezione civile.
«In seguito all’innalzamento del livello di rischio vulcanico ad arancione – dice Mario Pruiti, primo firmatario - e alla conseguente emanazione dell’ordinanza da parte del Comune di Lipari, le guide vulcanologiche esprimono la propria preoccupazione e insoddisfazione. L’ordinanza vieta ai singoli escursionisti la fruizione in autonomia di sentieri al di fuori dell’abitato e consente le escursioni solo fino a quota 290 metri solamente se accompagnati da guide vulcanologiche o alpine. Questa misura restrittiva è stata presa senza nessun confronto con la comunità e con i professionisti del settore escursionistico, creando un senso di esclusione e di mancanza di collaborazione, penalizzando interamente il relativo indotto, ma soprattutto svilendo le attività escursionistiche di cui lo Stromboli dovrebbe essere protagonista, già precedentemente pesantemente ridotte».
L’ordinanza, aggiunge Mario Zaia storica guida strombolana, «appare inoltre incoerente e comunque non esauriente con gli obiettivi di salvaguardia dell’incolumità pubblica in essa citati. Se difatti, le “attuali condizioni di disequilibrio del vulcano” si ritengono davvero foriere di un più marcato rischio di accadimento di attività non ordinaria quali esplosioni maggiori ed esplosioni parossistiche, in entrambi i casi le restrizioni indicate non appaiono utili allo scopo in quanto le esplosioni considerate di intensità maggiore vengono indicate come abili a coinvolgere l’area sommitale, ovvero al di sopra dei 400 metri di quota; le esplosioni parossistiche coinvolgono potenzialmente ogni singolo abitante o villeggiante dell’isola, soprattutto chi trascorre il tempo al mare, a causa del rischio tsunami, o gli sbarchi continui delle mini crociere: il margine di tempo di una eventuale allarme potrebbe non essere sufficiente all’evacuazione di un numero talmente alto di persone».
«Ad acuire queste criticità – evidenzia Mario Famularo - si sottolinea la mancanza di manutenzione della rete sentieristica, tale da rendere i percorsi fruibili con il più alto livello di sicurezza, nonché garantire vie di fuga necessarie a qualunque quota, qualunque sia il livello di allerta. Ancora una volta, si evidenzia la carenza di informazione e di strategie comunicative atte alla mitigazione del rischio su un’isola vulcanica attiva, elemento fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere dei residenti dei visitatori. Per queste motivazioni sospendiamo tutte le escursioni in segno di protesta. L’obiettivo è richiedere tempestivamente un tavolo di confronto con gli enti preposti alla gestione del territorio; preme ricordare che le guide vulcanologiche vengono formate ed abilitate dallo Stato tramite il Collegio nazionale delle guide alpine per accompagnare gli escursionisti sui vulcani ma soprattutto per mitigare il rischio vulcanico connesso all’ambiente in cui opera».
Foto notiziarioeolie.it
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