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Impianti sportivi cadenti, il Comune di Messina ai privati: anticipate i fondi per i lavori

L’assessore Sebastiano Pino illustra le strategie di rilancio delle strutture

MESSINA. Il Comune non ha i fondi per mettere a norma e ristrutturare gli impianti sportivi e apre ai privati. Gli impianti in scadenza di contratto, di comodato o di concessione saranno ceduti per dieci anni tramite un bando di gara. I privati adegueranno le strutture a proprie spese e poi potranno scontare quanto hanno speso sugli oneri richiesti dal Comune. Ma non è tutto. Palazzo Zanca cercherà di revocare le convenzioni antieconomiche siglate dalle precedenti amministrazioni. Accordi, stipulati prima che entrassero in vigore determinate disposizioni e che arrivasse l'austerity, che concedono a pochi soldi gli impianti (dai campi da tennis, ai campi da rugby) dove si pagano in molti casi dai 400 ai 500 euro annui.

L'annuncio è dell'assessore allo Sport Sebastiano Pino sulla base di una dettagliata relazione stilata a gennaio dagli uffici del dipartimento sport e firmata dal sindaco Renato Accorinti. Dalla carte si evince che il Comune paga le bollette di luce e acqua e la manutenzione straordinaria ma incassa pochissimo. La legge impone al Comune di incassare dalle società almeno il 36 per cento delle spese. Palazzo Zanca non incassa nemmeno l'8 per cento. E il risultato è deludente. Molti impianti non sono a norma.

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