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Rischio dissesto a Messina, il vice sindaco: "Piano di riequilibrio è solido"

"Nessuno di questi 'profeti di sventura ha lanciato una sola proposta per il risanamento finanziario della città nella lunga stagione della sua gestazione". Così il vice sindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino.

MESSINA. «C'è qualcuno a cui l'idea che la città di Messina possa rialzarsi ed evitare il dissesto finanziario proprio non va giù. Nessuno di questi 'profeti di sventura ha lanciato una sola proposta per il risanamento finanziario della città nella lunga stagione della sua gestazione». Così il vice sindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino.

«Si è sempre sentito dire che le misure non vanno, ma non si è mai udito il suggerimento di una singola idea in aggiunta o in alternativa da
parte degli attuali censori - ha aggiunto -. Una proposta strategica in realtà è pervenuta dal gruppo Reset ed è stata lungamente e attentamente discussa, valutata, ridimensionata e accolta. Si tratta del contributo dell'ATM; all'epoca i proponenti insistevano perchè venisse fissato un livello triplo rispetto all'attuale: 96 milioni anzichè 31,5; più attente valutazioni aziendali hanno condotto all'attuale proposta.

Adesso, i silenziosi di prima diventano loquaci ogni qual volta una nuova informazione interferisce in negativo con l'iter e la sostenibilità del riequilibrio, salvo evitare accuratamente ogni commento a ciò che invece rende più agevole la via del risanamento. Abbiamo detto più volte che il piano di riequilibrio è solido perchè in esso sono previste misure aggiuntive o di supporto, al fine di far fronte ad eventuali minori (o nulle) realizzazioni di qualcuna delle voci indicate» ha concluso Signorino.

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