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Cimiteri chiusi a Messina, De Luca: "Musumeci prima faccia chiarezza"

I cimiteri restano chiusi a Messina, anche nella fase 2. La decisione è stata presa dal sindaco Cateno De Luca, che torna ancora una volta ad attaccare il presidente della Regione Nello Musumeci.

“Questione cimiteri: rimarranno chiusi al pubblico fino al ricevimento di nuove indicazioni rispetto alla Circolare del 10 aprile scorso del Gabinetto del ministero della Salute e richiamata dal Prefetto di Messina con la nota del 16 aprile - dice De Luca -. Non ho ancora ricevuto risposta dai Ministeri competenti a seguito della nota inviata in prefettura circa i quesiti posti sulle contraddizioni dell’ultima ordinanza ampliativa del presidente Musumeci, rispetto al DPCM del 26 aprile scorso del presidente Conte. Per tale motivo ho disposto un’ordinanza che recepisce ciò che è il dettato normativo nazionale, lasciando fuori invece ciò che delle disposizioni regionali è in contraddizione con l’attuale Dpcm in vigore. Di conseguenza, si autorizza la ripresa di tutte le attività produttive, commerciali, professionali e industriali previste dal decreto Conte".

"Non permetterò che la mia comunità venga accusata di violare le norme perché il Presidente Musumeci non ha le idee chiare o perché intende ricorrere a ‘forzature’, come lui stesso le ha definite, che non sono altro che norme in contrasto con il decreto nazionale", accusa il primo cittadino. "In sostanza cosa dice Musumeci ai sindaci con la sua ultima ordinanza? Se volete aprite i cimiteri. Quindi – continua - la responsabilità delle violazioni della circolare ministeriale che ne dispone la chiusura ricade sui sindaci? Non ci sto. Se vuole aprirli, perché non si prende la responsabilità di specificarlo apertamente, come fatto dal Governatore della Puglia?".

Cimiteri a parte, Messina entra nella fase 2 al pari delle altre città italiane, per cui saranno consentiti gli spostamenti per necessità (lavoro, salute, spesa) e anche per far visita ai congiunti, purchè vengano rispettati il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate le mascherine.

Ancora, ville comunali, parchi e giardini aperti dall'8 maggio, "previa loro sanificazione - sottolinea De Luca -. I genitori e coloro che ne fanno le veci possono accompagnare i figli minorenni presso le ville comunali, i parchi e i giardini pubblici, fermo restando il rispetto della distanza interpersonale. Le aree attrezzate per il gioco dei bambini restano chiuse".

Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l'attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.

Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Ma resta confermato il servizio a domicilio e, da oggi, è consentito anche il servizio da asporto. Restano sospese le altre attività inerenti servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti).

Sono consentiti i mercati per la vendita di soli generi alimentari che sono tenuti a rispettare gli orari di apertura e chiusura secondo le rispettive delibere ed ordinanze di apertura e che dovranno vigilare sugli ingressi in modo da evitare assembramenti agli ingressi.

"Fino a quando non si farà chiarezza – conclude De Luca - questa è la strada che seguiremo. Se il presidente Musumeci vuole ampliare le disposizioni nazionali, si assuma la responsabilità delle proprie azioni, senza delegare ai sindaci. Così non si fa altro che creare confusione nella cittadinanza e alimentare malessere".

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