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Baraccopoli a Messina, il ministro Carfagna: "Poteri in deroga al Comune"

Mara Carfagna - Ministro Sud e Coesione Territoriale

Il Comune di Messina potrebbe ottenere i poteri in deroga per velocizzare sul fronte del risanamento. Lo ha detto il ministro per il Sud, Mara Carfagna, in audizione in Commissione Bilancio e Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato per discutere di Recovery Fund.

Ricordando le sollecitazioni sull'argomento da parte dei parlamentari Francesco D’Uva e Matilde Siracusano, la ministra per il Sud Mara Carfagna ha parlato della baraccopoli di Messina dicendo che è stato uno dei primi dossier di cui si era occupata. «Stiamo chiedendo - ha detto - iniziative urgenti nel quadro dell’emergenza Covid per dotare il soggetto attuatore cioè il Comune di Messina di poteri derogatori volti a facilitare la delocalizzazione delle persone che abitano nelle baraccopoli e soprattutto la bonifica del sito. Lo stiamo facendo sollecitando l’adozione di iniziative e di misure urgenti da adottare grazie anche al quadro normativo legato all’emergenza Covid».

A Messina quella della baracche è una piaga aperta da tantissimi anni che riguarda in tutto 8 mila persone tra questi molti bambini, disabili, malati terminali, anziani e persone in difficoltà. Una vera emergenza sotto il profilo sanitario, ambientale e sociale.

Soddisfazione per la possibile accelerazione sul fronte risanamento è stata espressa da Matilde Siracusano: «Siamo confortati dalle parole che il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, in audizione sul Recovery plan nelle Commissioni Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato, ha usato per rispondere alle sollecitazioni arrivatele in merito al tema delle baraccopoli di Messina. Il governo, questo l’impegno della Carfagna, vuole adottare iniziative urgenti, anche in relazione al quadro scaturito dall’emergenza Covid, per dotare il Comune di Messina di poteri derogatori, al fine di facilitare la delocalizzazione delle persone che abitano nelle baraccopoli. Allo stesso tempo l’esecutivo ritiene fondamentale e non più rinviabile un’opera di bonifica e di riqualificazione dei siti interessati».

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