Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

Incidenti sul lavoro nel Messinese, anche dalla politica arriva l'allarme

Un mazzo di fiori lasciato nel cantiere dove è morto Salvatore Ada

Solidarietà e preoccupazione per le condizioni di sicurezza sul lavoro arrivano dalla politica, dopo la morte di Salvatore Ada sul viadotto di Messina. «Voglio esprimere tutta la mia vicinanza - dice il deputato messinese Francesco D’Uva - ai familiari degli operai deceduti in questi giorni nel Messinese, uno mentre lavorava nel cantiere di Viadotto Ritiro e l’altro precipitando dal tetto di un immobile durante un intervento di manutenzione a Milazzo. Notizie drammatiche che confermano quanto le morti bianche siano una ferita profonda per il nostro Paese e anche per la nostra comunità. Non possiamo più restare inermi davanti ad un fenomeno così diffuso da essere una vera e propria emergenza sociale. Un’emergenza rispetto alla quale è necessario agire, con determinazione, ponendo al centro dell’attenzione la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori unitamente alla tutela della loro salute». D’Uva aggiunge che «abbiamo un dovere morale ed è scovare i furbetti che raggirano le leggi facendo sì che ci sia il rispetto dell’impianto normativo costruito a tutela dei singoli lavoratori. Fondamentale, inoltre, è creare un sistema di controllo incrociato tra le Istituzioni e gli enti competenti e applicare sanzioni ancora più aspre per chi viola le leggi agendo nell’illegalità». Dal canto suo, Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia, ha espresso la sua «personale vicinanza e sincero cordoglio alla famiglia di Salvatore Ada. Saranno gli accertamenti della magistratura a tentare di far piena luce su questa ennesima morte bianca, ma quanto accaduto riporta pesantemente alla ribalta i temi della sicurezza sul lavoro e degli strumenti utilizzati per svolgere le proprie mansioni. Alcuni sindacati della città dello Stretto hanno proclamato otto ore di sciopero per accendere ulteriormente i riflettori sulla grave realtà dei caduti sul lavoro: una piaga ancora tristemente aperta nell’intero nostro Paese».

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