
Le circa 200 capre selvatiche, che popolano la piccola isola di Alicudi, nelle Eolie, saranno al centro di un progetto esecutivo dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea - Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale - che prevede un piano di monitoraggio e contenimento di questi bovidi all’interno di quella che è la Riserva naturale orientata dell’isola. Il progetto comporterà una spesa di 50.000 euro.
La problematica, relativa alla presenza di un numero sempre crescente di questi animali, trae origine dall’abbandono, una ventina di anni fa, sul territorio, di esemplari domestici. Le capre, che vivono in una zona impervia di questa piccola riserva naturale, vanno alla ricerca di cibo, spingendosi anche nelle zone abitate, mangiando colture, alberi, piante di fico d’India.
Della necessità di attuare interventi di gestione sulla popolazione di capra inselvatichita si era già fatto carico anche il Piano di gestione Unesco Isole Eolie, riportando, espressamente, tra i propri obiettivi la necessità di ridurre gli impatti che questa specie arreca sui caratteristici «muretti a secco».
4 Commenti
Furetto
18/02/2023 10:51
Ed io pensavo che questo problema lo avevamo solo a Palermo troppe capre troppe
Nino
18/02/2023 12:41
Le capre selvatiche vengono prima dei fichidindia che sono praticamente ovunque mentre le capre selvatiche sono rarissime. Lasciate che questi animali vivano liberi e in pace . La natura troverà il suo equilibrio.
Ros
18/02/2023 14:34
Mentre le distese di pannelli fotovoltaici, veri deserti placcati di vetro e cemento, non distruggono alberi verde e campagne???? Cosa sta facendo la regione per contenere questo saccheggio ? Prende le bustarelle !!! Altro che le capre!!uno scempio ambientale senza precedenti, solo più pale eoliche mostruose e distese di deserti fotovoltaici... povera Sicilia.
Jago
18/02/2023 15:00
Quelle capre si mangeranno tutto, anche i mobili delle case, gli ambientalisti da divano se ne facciano una ragione.