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Ponte sullo Stretto, avanti tutta: pronto il decreto, la concessione durerà trent'anni

Domani la bozza in Consiglio dei ministri. Il dicastero dell’Economia avrà la maggioranza assoluta della società che realizzerà il collegamento Sicilia-Calabria

Salvini al rendering del Ponte sullo Stretto

Il cantiere infinito del Ponte sullo Stretto di Messina riparte. C'è una bozza di decreto intitolata «Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente» che è arrivata a sorpresa al pre-Consiglio dei ministri e indica una data, il 31 luglio del prossimo anno. «Contiamo di approvare il progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 e poi partire coi lavori», ha spiegato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, annunciando il provvedimento.

La bozza del decreto definisce, in 7 articoli, come potrebbe essere la società concessionaria, Stretto di Messina spa, resuscitata dall’ultima legge di bilancio dopo essere stata messa in liquidazione dal governo Monti nel 2013. Cambia l'assetto societario, che alla fondazione della spa, nel 1981, vedeva una partecipazione anche dell’Iri. Ora il ministero dell’Economia avrà la maggioranza assoluta, con almeno il 51% delle azioni, e sarà affiancato da Rfi, Anas e le Regioni Sicilia e Calabria. Al ministero delle Infrastrutture spetteranno invece funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa con la possibilità, se lo riterrà necessario, di proporre la nomina di un commissario straordinario. Il decreto prevede, tra l’altro, che la concessione durerà 30 anni a partire dall’entrata in funzione dell’opera e tariffe per l’attraversamento, stradale e ferroviario, tali da «promuovere la continuità territoriale tra la Sicilia e il Continente, garantendo la sostenibilità economica e finanziaria dell’opera».

Sembra delinearsi così il modo di rendere realtà un sogno trentennale del centrodestra, fin dal primo governo Berlusconi. Un progetto che, in Italia, continua a far discutere. Salvini lo ha descritto come «il Ponte più green e innovativo del mondo» e ha esultato per il «grandissimo lavoro di squadra». «In pochi mesi sono stati recuperati dieci anni di vuoto», ha dichiarato il ministro. Nell’opposizione, ci sono stati pareri contrapposti. La presidente del gruppo Azione-Italia viva, Raffaella Paita, ha detto di volere il ponte sullo Stretto «senza se e senza ma». «Lo facciano. È un’opera strategica, c'è uno studio pronto sulle tre opzioni. Il governo scelga quale soluzione vuole», ha affermato Paita.

Al contrario, il deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli si è appellato alla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, per «fermare le manie di grandezza di Salvini», durante il question time alla Camera. Il progetto, secondo Bonelli, «sarebbe un vero e proprio salasso dei conti pubblici ai danni degli italiani, mentre a sud abbiamo ancora vecchi treni e vecchie littorine a gasolio». «Bonelli, esponente di quelle sinistre che hanno sempre detto no a tutto e che continuano a operare a danno degli italiani - ha ribattuto Annalisa Tardino, commissario della Lega Sicilia -, dovrebbe solo prendere esempio da Matteo Salvini». A difesa del vicepremier è intervenuto anche il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, che ha detto: «Solo l'ignoranza, la supponenza o una forma autocastrante di ambientalismo esasperato può consentire a chi in modo miope definisce il Ponte sullo Stretto un’opera legata all’ideologia salviniana». Uggè ha fatto risalire l’idea del ponte sullo stretto a un «grande commissario europeo, Karol Van Miert, olandese, fin dal 1984».

Quasi quarant'anni dopo, Bruxelles aspetta ora di valutare il progetto del ponte. Intanto, a dicembre, dalla commissaria europea ai Trasporti Adina Valean è arrivato un primo via libera. «Siamo disponibili a finanziare la prima fase di fattibilità», ha dichiarato la commissaria alla fine di una riunione tra i ministri delle infrastrutture dei paesi membri, spiegando di attendersi «un progetto solido» dall’Italia. Il ponte rientra nella rete Ten-T, ovvero lo spazio europeo dei trasporti, e l’Unione europea è pronta a sostenerlo finanziariamente a patto che rispetti i criteri comunitari, a cominciare da quello della sostenibilità.

 

 

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