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Autostrade Siciliane, l'Antimafia avvia l'istruttoria sull'appalto degli arresti

Un frame dal video diffuso in occasione delle quattro misure cautelari per l'appalto

La Commissione Antimafia dell’Ars ha avviato la sua istruttoria sull'appalto relativo al servizio antincendio da parte del Consorzio autostrade siciliane, finito al centro di una inchiesta della Dia di Messina dopo un esposto presentato dal deputato regionale del Pd Nello Dipasquale. Il parlamentare ragusano è stato ascoltato ieri mattina dalla Commissione e ha ripercorso le varie tappe della vicenda: dalle interrogazioni in Aula nel luglio 2020 e nell’aprile 2021 per segnalare le anomalie delle due versioni dell’appalto, fino alla denuncia presentata alla Procura di Messina nell’agosto del 2021 a seguito dell’affidamento del mega appalto da dieci milioni di euro all’Ati composto da Ok Gol e Gsa.

Il lavoro dei magistrati ha portato il 2 febbraio all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di quattro persone accusate in concorso di turbata libertà del pubblici incanti. Dall’indagine emersero anche i dialoghi di alcuni indagati che, intercettati, insultavano i parlamentari regionali del Partito democratico («pilotati da uno di Ragusa», dicevano in riferimento a Dipasquale), per gli atti ispettivi presentati proprio con l’obiettivo di fare luce sull'appalto del Consorzio autostrade. «Ringrazio il presidente della Commissione Antonello Cracolici e tutti i componenti - afferma Dipasquale - perché il lavoro del Parlamento regionale consente di mantenere bene accesi i riflettori su questa vicenda. Abbiamo denunciato in tutti i modi le irregolarità e le anomalie di quel bando, come era nostro dovere fare, dispiace soltanto che l’allora governo Musumeci non fece nulla per bloccare l’iter e così, ancora una volta, sono stati i siciliani a pagare il prezzo di procedure irregolari e dei possibili disservizi».

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