
Carta canta, e se letta tra le righe, sullo sfondo, al di là del contenuto, sembra voler rimarcare l’evidenza citando il citatissimo rocker di Zocca, il grande Vasco Rossi esibitosi a Palermo in un trionfale concerto. I rapporti politici (e umani) nel Centrodestra, e all’interno della Giunta regionale, non «vanno al massimo», e meno che mai «a gonfie vele». La carta in questione è la versione rivista e corretta dell’emendamento alla Finanziaria bis presentato mercoledì scorso dal sindaco di Taormina, Cateno De Luca, relativo ai ristori per i Comuni che ospitano eventi e siti archeologici: un testo “bocciato” dal governatore Schifani e sul quale il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno avrebbe provato a mediare (sua sponte) con il beneplacito dell’assessore Marco Falcone, scatenando così il disappunto di Schifani, che avrebbe minacciato le dimissioni per la “trattativa” in corso, e acuendo le tensioni dello stesso governatore con Fratelli d’Italia e con il titolare dell’Economia.
Ebbene, la nuova versione dell’emendamento è pronta per essere firmata dal numero uno di Palazzo d’Orleans, salvando l’obiettivo iniziale e consentendo alle Amministrazioni locali di intascare oneri fino al 10% derivanti dai proventi dei biglietti di ingresso nei luoghi culturali, fino a un massimo di 400mila euro annui e con copertura di 500mila euro prevista per l’esercizio finanziario 2023.
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Persone:
2 Commenti
Vincenzo
24/06/2023 10:40
È il governatore che decide. Il popolo che lo ha votato sta dalla sua parte. Le vecchie dietrologie tipiche di palazzo, non pagano più. Ognuno stia a suo posto. Alle opposizioni un'opposizione costruttiva e ai componenti del governo, che s'interfaccino col governatore, senza pugnalate e decisioni autonome. Tanto da soli, non si va da nessuna parte.
Luisa
24/06/2023 15:52
Evidentemente lei non sa di cosa si stia parlando...
Mimmo Prestipino
25/06/2023 10:52
bravo
Luisa
24/06/2023 15:51
Proposta semplicemente ridicola. Il tetto di 400000 euro è assurdo per posti come Taormina che ha spese simili per solo per un decimo degli spettacoli che si organizzano nel suo territorio. Evidentemente Schifani, che non è stato mai sindaco, né tanto meno di una città turistica, non sa si stia parlando