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Lipari, ormai è rottura tra  Russo e il gruppo Gullo in consiglio comunale

La spaccatura era nell’aria da settimane, il primo cittadino aveva tentato di sfiduciare il presidente del Consiglio ma occorrevano 11 voti ed è riuscito ad arrivare solo a 9

Ad un anno dalle elezioni è già rottura tra il presidente del consiglio comunale di Lipari Nuccio Russo e la maggioranza consiliare guidata dal sindaco Riccardo Gullo.
La spaccatura era già nell’aria da settimane, perché il primo cittadino aveva tentato di sfiduciarlo, ma occorrevano 11 voti ed era riuscito ad arrivare a 9. Ora Russo ha ufficializzato il “distacco” dalla maggioranza che lo aveva eletto.

“Debbo riscontrare – spiega – che molte promesse e tante aspettative vengono oggi disattese da un’amministrazione che sembra ripiegata su se stessa e pregiudizialmente orientata alla repressione delle attività, piuttosto che a favorirne lo sviluppo e che in tutto questo anno di inizio mandato, ha soltanto imposto oneri e lanciato proclami senza alcun seguito di concretezza, se non a danno degli operatori commerciali. Dissento apertamente da questo modo di fare e soprattutto non posso tollerare di vedere maltrattati i miei concittadini o calpestati i loro diritti, allorchè predicando egualità e trasparenza, alla fine c’è sempre chi è piu’ uguale degli altri… ed al quale viene riservato un trattamento differenziato”.

“Solo gli operatori turistici e commerciali – risponde il sindaco Riccardo Gullo - hanno diritti e tutte le altre persone che non sono tali non ne hanno diritti? Vogliamo tornare ad occupare i marciapiedi impedendo alle persone di camminare liberamente, alle mamme di muoversi con i passeggini e agli invalidi di essere insultati? Vogliamo tornare a bloccare le ambulanze e le macchine dei carabinieri? Il Comune non è lo studio di un ragioniere che pensa soltanto ai propri clienti, il Comune deve pensare a tutti i cittadini! Un comune deve provvedere a stabilire regole uguali per tutti e deve fare di tutto per farle osservare. Questo è quello che stiamo facendo a differenza del passato, a cui ha partecipato attivamente il destinatario di questa lettera, quando, allora si, l’imparzialità poteva apparire come una chimera.

“Ripercorrendo la sua carriera amministrativa – aggiunge - evidenzio quante volte è stato eletto e/o nominato e quante volte si è dimesso e, se gli pare di volerlo fare, di pensare a dimettersi per l’ennesima volta, ora da presidente del consiglio, visto che ha tradito la fiducia di tutti i consiglieri che lo hanno votato”. E conclude “l’ordinanza pienamente legittima è stata concordata con la prefettura, dopo un confronto con altri sindaci della Provincia e con il parere delle associazioni di categoria”.

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