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Commissario alla depurazione, il messinese Gallo sorpassato punta sul ricorso

Non si placano le polemiche dopo la nomina del catanese Fabio Fatuzzo, l'avvocato amministrativista si è ritrovato detronizzato senza nessuna comunicazione

Non si placano le polemiche dopo la nomina del catanese Fabio Fatuzzo a commissario unico per la depurazione delle acque in Sicilia e dei due sub commissari. Ciro Gallo, avvocato amministrativista, già sindaco di Acquedolci per 10 anni, componente del Comitato esecutivo del Parco dei Nebrodi e fino allo scorso anno commissario liquidatore dell’Ato Messina 1, si è ritrovato detronizzato senza nessuna comunicazione.

«Aspetto di leggere il Decreto che dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale proprio questa domenica per poi poter valutare, insieme ai miei legali, le azioni da intraprendere. Ero stato nominato commissario con decreto del 22 giugno, poi convocato il 5 luglio, con un atto ufficiale, per una riunione con i presidenti delle Regioni fissata il 13 luglio, ma un paio di giorni prima la mia nomina è stata sospesa per approfondimenti richiesti da un funzionario - racconta l’avvocato Gallo -. Nessun atto di revoca da parte dei ministri Pichetto Fratin e Fitto, ma, vengo a sapere adesso, un nuovo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che potrebbe essere giustificato solo da ragioni di “interesse pubblico”. Ma quali? Ho documentato esperienza professionale e personale, nessuna incompatibilità. Intendo difendere i miei diritti in tutte le sedi e, soprattutto, la mia immagine che viene danneggiata. Non entro nel merito della nomina di Fatuzzo», conclude l’avvocato Ciro Gallo che era stato indicato dalla Lega.

Un servizio completo di Daniele Lo Porto sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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