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Lipari, aumentano i rifiuti in arrivo da panfili e yacht ma sulla Tari resta l'incognita

Una valanga di ricorsi tributari si è abbattuta sul Comune: contestata la potestà impositiva. La raccolta e lo smaltimento costano sei milioni l'anno

Una valanga di ricorsi tributari continua ad abbattersi sul Comune di Lipari. I titolari delle concessioni di aree demaniali contestano da tempo un difetto di potestà impositiva dell’ente per la riscossione della tari, ovvero la competenza esclusiva dell’ufficio circondariale marittimo, e ciò nonostante l'ente abbia sempre sopperito, nell’interesse della collettività ed in ossequio alle disposizioni normative vigenti (regolamento comunale, nonché dell’ordinanza emessa dalla stessa Cp) per mezzo della propria ditta incaricata, all’erogazione di un servizio essenziale.
In questi anni si sono susseguite numerosissime sentenze della corte di di giustizia tributaria di 1’ grado di Messina di accoglimento dei ricorsi proposti dai titolari dei pontili galleggianti (ovviamente appellate dall’ente) nonostante che l’ordinanza dell’ufficio circondariale preveda che, nelle more “dell’effettuazione delle procedure di gara ad evidenza pubblica comunitaria per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico, si fa obbligo ai concessionari di porti-approdi turistici e punti di ormeggio destinati alla nautica da diporto presenti nell'ambito eoliano di conferire, secondo le modalità della citata ordinanza e direttamente alla ditta incaricata del servizio di raccolta dei rifiuti del Comune.
I rifiuti di natura garbage prodotti dalle unità da diporto, pesca o altro tipo presenti nei rispettivi specchi acquei in concessione, concordandone le modalità di conferimento con la stessa ditta".
Ma non sono mancati pronunciamenti, anche recentissimi della stessa Corte di Giustizia Tributaria di Messina, nonché della Suprema Corte di Cassazione, di segno opposto, che hanno ritenuto i ricorsi infondati, riconoscendo la legittimità dell’operato dell’amministrazione comunale, visto che essa è stata delegata con ordinanza, a raccogliere i rifiuti urbani anche nell’area portuale per conto della stessa autorità marittima.
L’ultima parola spetta dunque ai giudici tributari che decideranno quale ente sia effettivamente legittimato a pretendere il pagamento del servizio. Nel contempo, per tutta la stagione estiva si è assistito al deposito selvaggio di spazzatura nei porti di Panarea, Stromboli, Vulcano e Gelso a Pignataro a Lipari, a Canneto.
Veri e propri sacchi neri giganti non sempre differenziati che nei pontili galleggianti arrivano anche con i tender dei mega yacht e in qualche caso li ritira una ditta privata retribuita per poi concludere il viaggio a spese del Comune fino alla lontanissima discarica di Catania. “Non è un caso – ammette il sindaco Riccardo Gullo – che nel periodo estivo la differenziata scende ai minimi storici, mentre d’inverno siamo oltre il 50%...”.
E l’ente per la gestione del servizio spende circa 6 milioni di euro l’anno.
Foto notiziarioeolie.it

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