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Vulcano, legittimo l'ordine di demolizione ai «laghetti»: il Cga conferma la sentenza del Tar

Il Comune di Lipari ha vinto anche in appello. L'area famosa per i fanghi è sotto sequestro da tre anni

Dopo il Tar di Catania, anche il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo ha dato ragione al Comune di Lipari nella vicenda relativa al laghetto termale di Vulcano, sequestrato da tre anni. Il Cga ha rigettato l’atto di appello proposto dalla Geoterme srl di Vulcano, che negli anni precedenti  al sequestro lo ha gestito, facendo pagare un ticket d'ingresso.  La società era rappresentata dall’avvocato Luciano Scoglio, il Comune dall’avvocato Luca Zaia. La sentenza di primo grado è stata confermata integralmente, in merito alla legittimità dei provvedimenti amministrativi adottati dal Comune, inclusa l’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi, con riferimento all’esecuzione di lavori nell’area termale dei fanghi di Vulcano ritenuti abusivi. La società guidata da Gustavo Conti si era appellata al Cga anche su questo punto.

Al  momento la famosa «pozza», che era frequentata da turisti provenienti da ogni parte del mondo per le sue virtù terapeutiche, resta chiusa. Sono già trascorsi tre anni dal sequestro penale disposto dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto. in riferimento al quale è già pendente un procedimento innanzi al gip.

Foto notiziarioeolie.it

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