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Lipari, a Pianoconte strage di gatti presi d'assalto dai cani randagi

I residenti del borgo lanciano l'allarme. L'amministrazione comunale cerca luoghi in cui ricoverare gli animali

«A Pianoconte i cani randagi continuano ad uccidere i gatti, prima o poi capiterà all’essere umano…». L’allarmante dichiarazione è di Elisa Villani, che abita nella borgata residenziale di Lipari e nella terrazza di casa si è ritrovata un branco di randagi che ha sbranato i suoi gatti. «Ancora una volta – racconta – ho subito attacchi da branchi di cani vaganti. A Pianoconte la situazione è insostenibile. In questa settimana sono già tre gli assalti subiti, due gatti sono stati uccisi e uno ferito. Quel che è rimasto dei due morti è un ciuffo di pelo sul terreno».

L’ultimo caso è recentissimo. Erano da poco passate le 4 del mattino di ieri, sabato 20 gennaio. «Sono stata svegliata dal trambusto spaventoso - racconta la signora Elisa - dei cani che abbaiavano e delle grida della mia povera gatta, Maddalena, sbranata viva. Angosciante non poter fare nulla, per il buio e per il numero di cani. Se mi avvicinavo, potevano attaccare».

Si tratta di episodi che si ripetono nel tempo. «In passato - continua Elisa Villani - ho denunciato più e più volte, ma non è servito a nulla. Evidentemente, non si comprende abbastanza il pericolo per l’incolumità cittadina». Dall’abitante di Pianoconte l’ennesimo appello: «Mi rivolgo all’attuale amministrazione comunale - dice - e alle autorità competenti. La situazione a Pianoconte è molto pericolosa».

Una risposta arriva dal sindaco di Lipari, Riccardo Gullo: «Uno degli obiettivi del programma riguarda una maggiore tutela degli animali - dichiara - e la soluzione del problema del randagismo. Ancora ci sono forti criticità per la persistenza di comportamenti sociali che, piuttosto che alleviare il problema, lo aggravano con condotte non più accettabili quali la tenuta degli animali in modo non corretto e l’insensato e continuo abbandono delle cucciolate. L’amministrazione in passato aveva provveduto ad attenuare il fenomeno con iniziative che hanno richiesto l’impegno di consistenti risorse, ma senza risolvere il problema».

Per l’amministrazione occorre trovare rifugi. «Bisogna continuare – precisa Gullo - nella ricerca di soluzioni immediate per il ricovero in posti idonei e per l’affidamento degli animali abbandonati e individuare le aree adeguate alla realizzazione delle strutture necessarie. Intanto, con un progetto finanziato nell’ambito della democrazia partecipata, e con altri interventi finanziati con fondi comunali, nonché con l’opera meritoria del volontariato, sono state affrontate le emergenze e il contenimento delle nascite».

Foto notiziarioeolie.it

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