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Salina verso l’Area marina protetta: i tre Comuni dell’isola raggiungono l’intesa

Ora l’auspicio di Federalberghi è l’estensione al resto dell’arcipelago della tutela

Salina si prepara a intraprendere il percorso verso la costituzione dell'Area marina protetta. «Non è solo un passo verso la tutela dell'ambiente marino – spiega Franco Cavallaro, presidente del comitato promotore - ma anche un'opportunità per affrontare la destagionalizzazione turistica. La capacità di attrarre visitatori anche durante i periodi di bassa stagione è essenziale per lo sviluppo sostenibile dell'isola».

Con i tre Comuni (Malfa, Santa Marina e Leni) anche Federalberghi Isole Eolie, insieme ad altri stakeholder del territorio, ha partecipato alla sottoscrizione del Manifesto d’intenti verso la istituzione dell’Area marina protetta Fondali dell’Isola di Salina. Secondo l'organizzazione mondiale del turismo e l'Unesco, le Amp hanno dimostrato di generare risultati ecologici eccellenti, garantendo la protezione dell'ambiente marino, la ricchezza ittica e la diversità e il miglioramento degli habitat.

Il comitato promotore ha già coinvolto la popolazione nell'iter costitutivo, «incoraggiando la collaborazione e lavorando insieme per creare una soluzione che rispecchi al meglio le esigenze della nostra comunità e dell'ambiente». Queste le premesse. E ora i risultati. Il Comune di Leni, dopo quelli di Malfa e Santa Marina Salina, ha approvato la delibera per l’istituzione dell’Area marina protetta. Il sindaco Giacomo Montecristo aveva dato la sua parola e l’ha mantenuta, esponendo in Consiglio le ragioni di questa scelta. Risultato: tre Comuni su tre dell’isola di Salina (una volta tanto) sono concordi su questo tema fondamentale per la tutela del territorio e del mare e per uno sviluppo sostenibile del turismo.

Federalberghi negli anni ha partecipato e promosso convegni con l’obiettivo di avviare un percorso che permettesse di approfondire le ricadute effettive delle Isole Eolie così come di altri strumenti di gestione che consentissero di andare oltre la mera prescrizione e verifica dell’applicazione di vincoli a tutela del territorio. «È sempre mancata però – precisa il presidente Christian Del Bono - la capacità di confrontarsi in modo ampio e serio sui pro e i contro, sui dati, gli iter amministrativi, le perimetrazioni, i regolamenti e il modello di gestione da adottare. In assenza di una o più regie pazienti, competenti e lungimiranti, si è assistito all’inutile polarizzazione delle prese di posizione, dove il tifo e le ideologie, hanno prevalso sulle analisi e sulla reale opportunità delle scelte da compiere in favore delle presenti e delle future generazioni. Finalmente nell’ultimo incontro abbiamo respirato un’aria positiva e propositiva».

Ora l’auspicio di Federalberghi è l’estensione al resto dell’arcipelago dell’Amp, in modo da seguire il percorso già compiuto da Ustica (1986), Egadi (1991), Pelagie (2002) e Pantelleria (2016, Parco nazionale). «Salina ha fatto una scelta ben precisa - afferma Del Bono - che verosimilmente la collocherà ancora meglio sul panorama nazionale e internazionale come una delle destinazioni più importanti per un turismo responsabile, consapevole e compatibile con le esigenze del territorio, nel resto delle Eolie si continua ad arrancare senza una posizione chiara e distintiva e in assenza di scelte importanti che consentano di fornirci strumenti e risorse per una gestione (sociale, ambientale ed economica) sostenibile e proattiva del nostro territorio».

Foto notiziarioeolie.it

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