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Dal Ponte sullo Stretto 6 mila occupati in Sicilia nei prossimi due anni

L’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, snocciola i dati occupazionali e rassicura tutti sui problemi di stabilità: progettato per resistere a raffiche di vento a 300 km/h, resterebbe in piedi anche con un sisma più forte di quello del 1908

L'amministratore delegato di WeBuild Pietro Salini, posa con il plastico del progetto del Ponte sulla Stretto Sicilia - Calabria, durante lÃ?evento Ã?LÃ?Italia dei SÂ?, progetti e grandi opere. Come saraÃ? il nostro Paese nel 2032Ã?, Roma, 25 luglio 2023. ANSA/ANGELO CARCONI

«L’impatto sul Pil del Ponte è rilevante, stiamo mettendo in piedi due scuole per la formazione, una in Calabria, l’altra vicino Catania. L’Università Bocconi prevede un impatto occupazionale di 120 mila persone circa, noi prevediamo un picco di 8mila persone come impiegati diretti del Ponte senza contare i fornitori e stimiamo di impiegare 6 mila persone nei prossimi due anni solo in Sicilia». Lo ha dichiarato a ReStart su Rai Tre l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini (nella foto). «Servizi come i traghetti e l’aliscafo restano per il traffico locale, ma avremo un movimento di merci e treni che oggi non esiste», ha aggiunto.

Con le grandi aziende il rischio di infiltrazioni mafiose non c'è

«In Italia il rischio di infiltrazioni mafiose c’è soprattutto nelle piccole cose, ma quando entrano in gioco grandi aziende che adottano protocolli di legalità e trasparenza continua è più difficile. Il rischio di connivenze esiste sempre ma le forze dell’ordine e la magistratura si occupano di questo: sarebbe triste non lavorare in aree del sud per questo, io vedo un gran bisogno di lavoro», ha  detto Salini, ricordando anche che è stato nominato Gianni de Gennaro «a capo del consorzio Eurolink».

Resisterebbe anche a un sisma peggiore di quello del 1908

«I ponti sospesi sono per definizione più resistenti ai terremoti di qualunque altra struttura proprio per come sono fatti. Se venisse oggi un terremoto come quello degli inizi del ‘900 a Messina crollerebbe una grossa parte dei fabbricati e delle costruzioni che ci sono ma il ponte resterebbe lì. Se ci fosse un terremoto superiore resterebbe in piedi solo il ponte». Lo ha garantito  Salini, rassicurando anche sul pericolo vento: «Il ponte è progettato per resistere a folate di vento fino a 300 km/h, mentre il massimo registrato negli ultimi 100 anni è di 100 km/h per un breve periodo».

Salini si è quindi detto disponibile a parlarne con Elly Schlein. «Io non ho parlato con la segretaria del Pd ma sono pronto a farlo ben volentieri e a spiegarle le ragioni tecniche dell’esistenza del ponte».

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