
Non solo nodi politici e criticità: nella giornata di ieri, dall’universo sanità dell’Isola sono arrivati anche esempi d’efficienza. Il primo, in ordine cronologico, riguarda il Policlinico di Messina, dove con un intervento chirurgico sono stati somministrati farmaci chemioterapici direttamente nel torace sotto forma di aerosol.
Si tratta della Pressurized intrathoracic aerosol chemotherapy, una nuova tecnica applicata grazie alla collaborazione tra le Unità operative di Chirurgia del Peritoneo e di Chirurgia toracica, dirette rispettivamente dai dottori Antonio Macrì e Francesco Monaco: un sistema eseguibile in Italia in soli cinque centri, tutti, ad eccezione dell’azienda universitaria messinese, situati nel centro-nord del Paese.
La somministrazione del farmaco avviene in modo mininvasivo per via toracoscopica, ed è indicata per trattare tumori di diversa origine che hanno dato metastasi alla pleura. La trasformazione in aerosol permette ai medicinali un’ottimale distribuzione all’interno della cavità pleurica, con basso assorbimento sistemico e una riduzione degli effetti collaterali.
Nel Catanese, invece, una giovane professionista di origini siciliane, con un vissuto tra la Lombardia e New York, dopo l’insorgenza di disturbi muscoloscheletrici e diversi consulti specialistici senza alcuna risposta diagnostica e terapeutica, ha deciso di ricorrere alle strutture sanitarie della sua terra, affidandosi alle cure del reparto di Nefrologia dell’ospedale di Acireale, dove è arrivato finalmente il responso: sclerosi multipla, malattia che se non presa in tempo può causare invalidità.

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