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Sanremo, la siciliana che guida la commissione di vigilanza Rai: «Amadeus ha lasciato liberi gli artisti»

Per la messinese Barbara Floridia, «nessuna pressione esterna può limitare l'espressione delle opinioni di ciascuno, tanto più sul servizio pubblico»

«Il Festival di Sanremo è la massima espressione della canzone italiana e ciascun artista deve essere e sentirsi sempre pienamente libero di esprimere le proprie opinioni, nel rispetto di tutti. Così ha fatto Ghali, così hanno fatto altri artisti sui temi più diversi e attraverso le proprie canzoni. Amadeus e la Rai hanno garantito questa libertà e gliene va dato atto. Nessuna pressione esterna può limitare la libera espressione delle opinioni di ciascuno, tanto più sul servizio pubblico». Lo dice la presidente della commissione di vigilanza Rai, la messinese Barbara Floridia.

«La Rai - aggiunge - ha sempre seguito e dato ampio spazio alla tragedia del 7 ottobre e ha sempre ricordato gli ostaggi israeliani nei suoi spazi informativi e di approfondimento e bene ha fatto l’amministratore delegato della Rai a esprimere solidarietà nei confronti di Israele, ma il suo ruolo a differenza di quello di un artista gli avrebbe imposto di esprimersi allo stesso modo anche nei confronti delle vittime civili palestinesi della guerra a Gaza. E questo non è avvenuto. Chi riveste un ruolo istituzionale ha il dovere dell’equilibrio, mentre il suo intervento è sembrato avere l’intenzione di stigmatizzare la libera espressione delle opinioni di alcuni artisti. È chiaro che questo non è lo spirito del Servizio Pubblico, e che l’azienda non può prestare il fianco in questo modo a una simile polemica su un tema tanto serio e delicato», conclude.

Nella foto Ghali con Amadeus al Festival di Sanremo

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