L’eoliana Laura Marturano, 30 anni, ha presentato all’università Ca' Foscari di Venezia per l’Ispri-Cnr, il progetto sulle micro plastiche e l'impatto su ambienti marini e le soluzioni attraverso l'uso di batteri manipolati geneticamente per combattere l'inquinamento marino. Lo studio ha riguardato in modo particolare l’area marina protetta dell’isola di Ross in Antartide. «Questo progetto - spiega la dottoressa Marturano - si è basato sulla valutazione degli effetti delle microplastiche presenti nell'area marina protetta del mare di Ross sui teleostei antartici, che sono dei pesciolini “bellini”. Ho analizzato il contenuto intestinale rilevando sia le microplastiche ingerite sia il microbioma. E nonostante sia un posto incontaminato, l'inquinamento è arrivato anche lì e ho notato lo stato di salute degli animali in funzione a quante plastiche hanno ingerito».
Laura Marturano si è laureata in biologia sperimentale e applicata, presso l’Università degli studi di Pavia con la tesi su «Biodegradazione di polietilene e acido polilattico mediante fusarium e valutazione dell’attività enzimatica». Durante il ciclo di studi triennale ha effettuato un breve periodo di mobilità ai fini di studio e ricerca sull’ecologia marina e la salvaguardia dei sistemi biologici associati alla barriera corallina, sull'isola di Magoodhoo, nell’arcipelago delle Maldive. Durante la laurea specialistica ha preso anche parte al progetto di monitoraggio di specie aliene nell’area di tutela marina del parco regionale di Porto Venere presso Enea, implementando le conoscenze e tecniche pregresse dei campioni marini. «Attraverso i tirocini effettuati nei laboratori di microbiologia, in triennale, e micologia, in magistrale – aggiunge la ricercatrice eoliana - ho potuto apprendere tecniche di analisi microbiologica associata a materiali recalcitranti in ambiente, approfondendo la tematica associata alle plastiche». Attualmente, svolge l’attività di ricerca per l’identificazione e caratterizzazione di vettori ambientali antibiotico resistenti e virulenti in aree marine costiere e ambienti profondi presso l’istituto di Scienze polari (Cnr-Ispri) di Messina e Venezia.
Foto notiziarioeolie.it
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