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Messina, parola d’ordine: silenzio e pedalare

MESSINA. Restare concentrati, sperando che questa settimana lontana dalle telecamere possa avere un effetto positivo sul gruppo. Il Messina non parla da quattro giorni. Il pari con l'Aversa e l'imbarazzante secondo tempo di una gara che si era messa benissimo hanno spinto la società a scegliere la strada del silenzio stampa. Bocche cucite e massima concentrazione per un gruppo che ha dimostrato di poter fare bene, ma anche di aver bisogno di tenere sempre alto il livello di attenzione. Se resta sul pezzo, può giocarsela con le grandi, se molla la presa rischia di perdere anche con l'ultima in classifica.

Grassadonia in questi giorni ha cercato di spiegarlo ai suoi ragazzi, che comunque lo hanno già capito sabato scorso. Ora hanno bisogno di riscattarsi per chiudere la parentesi negativa ed evitare che la prestazione offerta nei secondi 45' con l'Aversa incida sulle prossime gare.
Su una cosa non ci sono dubbi: la salvezza è obiettivo abbondantemente alla portata del Messina, che resta a distanza di sicurezza dalla zona pericolo e ha le qualità per tenersi lontano dai guai. L'altra grande certezza di questa prima parte di stagione è che la zona play-off è lontana e forse irraggiungibile. Troppo forti le corazzate, con le quali il Messina potrà al massimo cercare qualche risultato di prestigio come quello conquistato contro il Lecce.
Insomma, sarà un anno di transizione, come peraltro la società aveva già abbondantemente annunciato. Non è il momento per rincorrere altri obiettivi e a giudicare da questa prima fase non ci sono neppure le condizioni. Il mercato di gennaio servirà al massimo a limare qualche dettaglio, ma non certo a rivoluzionare un organico che è più che sufficiente per mantenere la categoria.

Il diesse Ferrigno lo ha ribadito più volte, ricordando che la squadra è stata costruita per fare questo e questo farà. Con buona pace di chi sperava che potessero aprirsi altri scenari a campionato in corso. La verità è che questa Lega Pro, almeno nel suo girone meridionale, è un campionato molto più competitivo di quel che ci si potesse aspettare. Il livello tecnico è altissimo, il Messina è una squadra di medio livello e a metà classifica si è sistemata.

Quel che conta, adesso, è evitare che la consapevolezza di non poter raggiungere la vetta spinga la squadra a sedersi troppo e a rischiare di farsi trascinare nelle sabbie mobili della bassa classifica. In quest'ottica, sarebbe stata fondamentale una vittoria contro l'Aversa, che avrebbe consentito di allungare in modo significativo sulla zona pericolo e di continuare a coltivare qualche sogno più ambizioso. Il pareggio di sabato ha lasciato anche per questo l'amaro in bocca ai ragazzi di Grassadonia, che puntano a un pronto riscatto. Martina può essere una tappa chiave da questo punto di vista.
Difficile capire come il Messina giocherà la sfida di domenica sotto il profilo tattico. Il silenzio stampa che si aggiunge alle porte chiuse degli allenamenti lascia poco spazio alle ipotesi. La sensazione è che il 3-5-2 riproposto nel secondo tempo con l'Aversa tornerà in soffitta per un po'. Il Messina non ha ancora la solidità per interpretarlo nel modo giusto, per adesso la difesa a quattro offre più garanzie. E qualche soluzione offensiva in più. Non moltissime, in realtà, ma abbastanza per provare a vincere. In tempi di magra è già qualcosa.

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