CAPO D'ORLANDO. L'Orlandina che meno ti aspetti riesce nell'impresa di espugnare il Paladelmauro di Avellino aggredendo l'avversario con grande autorevolezza sotto la guida sapiente dei «vecchietti» Basile e Soragna. Con il risultato che Avellino va in confusione totale, lasciando il pallino della gara sempre nelle mani degli avversari. Finisce 75 a 65 per gli ospiti che piazzano lo sprint vincente nell'ultimo quarto. La sosta ha rivitalizzato l'Orlandina che si presenta in Irpinia decimata. I due americani del pacchetto esterno, Burgess e Freeman, sono stati rilasciati, mentre dei sostituti non c'è ancora traccia. Griccioli deve per forza di cose far leva sull'esperienza della panchina, provando a limitare l'intensità difensiva degli irpini, con ritmi bassi più consoni a gente come Soragna, Basile e Nicevic. E la missione regge fino alla fine. La Scandone è inguardabile con Banks ed Harper e non c'e da meravigliarsi se l'Orlandina chiude al riposo lungo sopra di 11 tra i sonori fischi del Paladelmauro. Si riprende con un colpo di Gaines, ma Banks ed Harper alla loro peggiore prestazione stagionale. non riescono a sbloccarsi. Alla fine, dopo 24 minuti di gioco i due ci riescono, il primo con una tripla, il secondo in penetrazione. Ma è la sveglia della riscossa. Due siluri, di quelli che fanno male firmati da Hanga e Gaines ed Avellino in un amen ritorna in parità proprio con Banks (39-39). Stavolta la risposta giusta viene dall'orgoglio di Basile con una bomba impossibile. Hanga ed Harper ritornano macchine da guerra per il primo vantaggio irpino, proprio sulla sirena (50-49). Decisivo l'ultimo quarto: una spettacolare conclusione di Nicevic riporta su l'Upea ad un minuto e 33« dalla fine. Archie completa l'opera e l'Orlandina espugna meritatamente Avellino a dispetto di tutte le Cassandre che l'avevano data per spacciata.