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Messina, corsa contro il tempo per la Lega Pro

Dopo la condanna del Lamezia, l’accesso alla vecchia Serie C è scontata. Ma c’è da allestire una squadra in pochi giorni

MESSINA. Per l’ufficialità bisognerà attendere il terzo e ultimo grado di giudizio, nello stesso tempo toccherà anche capire come andrà a finire il ricorso al collegio di garanzia del Coni per riportare a 60 il numero delle squadre iscritte al campionato. Intanto, però, il Messina ha messo in cassaforte una vittoria pesante.

La condanna del Lamezia nel processo sportivo legato all’inchiesta Dirty Soccer della procura di Catanzaro ha riaperto le porte della Lega Pro ai giallorossi. Formalmente ci vorrà ancora un po’ di tempo, sostanzialmente il Messina è di nuovo in terza serie e il progetto del gruppo guidato dall’imprenditore Natale Stracuzzi può ripartire. Rischiava di saltare tutto senza la riammissione. Troppi debiti, troppe situazioni complesse all’interno della società. Spese impossibili da fronteggiare con gli incassi di una squadra di serie D.

Il pericolo concreto era di arrivare al fallimento e vanificare la lunga e complessa trattativa intavolata e poi conclusa con l’ex proprietario del Messina Pietro Lo Monaco. La sua gestione, di fatto, non ha risolto i problemi che la società si portava dietro da tempo, legati a vecchi contratti non rispettati, soprattutto con i fornitori.

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