Prima tennista, poi istruttore e dirigente: una vita vissuta soprattutto per la racchetta quella di Roberto Branca che dopo una malattia contro la quale lottava da quasi due anni è morto a soli 59 anni. Branca era delegato provinciale della Fit Messina ed è stato un punto di riferimento per tanti giovani atleti del Circoletto dei laghi. Ultimamente si era anche avvicinato al padel. Nonostante la malattia ha dedicato fino all'ultimo tempo e impegno alla sua passione.
Da stamani i social sono pieni di messaggi di cordoglio: "Piango per la perdita di un grandissimo uomo - scrive Carmelo Arasi, tecnico nazionale-fiduciario Fit - una persona di uno spessore umano inarrivabile. Buono, generoso e altruista come pochi. Sempre pronto a risolvere i problemi di tutti con garbo, gentilezza, pacatezza ed un dolce sorriso. Il tennis siciliano - continua nel post Arasi - perde un pilastro insostituibile, un delegato provinciale ed un dirigente di una competenza unica che, grazie anche all’innata sensibilità, ha saputo negli anni, mettere insieme tutte le anime tennistiche della nostra provincia, rendendola oggi tra le più virtuose della nostra regione".
"Oggi è un giorno bruttissimo - scrive il tennista Salvatore Genziana -. Avevo saputo di Roberto Branca, ma credevo non arrivasse mai questo momento, credevo che Roberto avrebbe superato anche questa partita. Come l'ultima nostra a Capo d'Orlando, in cui ho avuto il piacere di perdere al terzo set, dopo una lunga battaglia, fatta di sudore e rispetto. Ed ho sperato che con lo stesso sudore e rispetto il presidente avrebbe battuto il mostro. Mancherà, a me, e credo a tutto il tennis messinese - conclude - la sua proverbiale gentilezza, la sua delicatezza e la sua raffinata disponibilità".
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