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A Messina il ricordo ai due poliziotti uccisi a Trieste

Oggi pomeriggio i carabinieri del Sim hanno sentito la forte necessità di rendere omaggio, alla Questura di Messina, caserma Zuccarello, ai due colleghi, Matteo e Pierluigi, uccisi ieri a Trieste.

“Senza retorica e senza polemiche il nostro cuore era ed è con loro”, hanno affermato i fautori dell’iniziativa, deponendo una corona di fiori. Sono intervenuti il segretario generale provinciale di Messina, Raffaele Spedicati, il segretario generale regionale, Maurizio Mastrosimone, accolti in caserma dai dirigenti dell’ufficio di gabinetto del questore di Messina Alejandro Augusto Stephan Meran, il giovane dominicano accusato di avere ucciso a colpi di pistola i due poliziotti, Pierluigi Rotta e Matteo Demengo, all'interno della Questura di Trieste, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

E' stato raggiunto ieri sera in ospedale dal magistrato di turno e il procuratore, dopo che il primo in Questura aveva sentito il fratello del pluriomicida. I magistrati lo hanno dichiarato alle 23 di ieri in stato di fermo. Secondo quanto si è appreso, gli inquirenti ritengono che sussista il pericolo di fuga e di reiterazione di reato e per questo hanno chiesto la custodia cautelare in carcere, misura che il Gip dovrà convalidare o no una volta interrogato il giovane. L'uomo, che aveva appena rubato uno scooter, e per questo era stato fermato dagli agenti, sarebbe affetto da disturbi psichici. Oggi la madre del giovane domenicano, dopo aver chiesto "perdono alle famiglie" delle vittime, ha raccontato che la sera prima della sparatoria il figlio sentiva delle voci "che lo stavano perseguitando e lo volevano ammazzare".

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