Messina

Domenica 05 Maggio 2024

Oculista disperso per cinque giorni sui Nebrodi, le foto dell'arrivo dei figli

L’arrivo di Stefano Faro, il figlio di Francesco Faro
L’oculista di 74 anni è stato ritrovato questa mattina dopo cinque giorni di ricerche
Di origini calabresi ma residente da tempo a Messina si era perso venerdì scorso mentre raccoglieva funghi
È stato ritrovato a sei chilometri a valle dalla sua auto
Agli uomini che lo hanno ritrovato ha raccontato di avere dormito all’addiaccio
Adesso si trova ricoverato all’ospedale di Sant’Agata di Militello per gli accertamenti
I figli Giuseppe e Stefano Faro, anche loro medici come il padre
La squadra che ha ritrovato Francesco Faro
 

Ritrovato questa mattina Francesco Faro il medico di 74 anni disperso da venerdì scorso sui Nebrodi nella zona di Caronia. L'oculista è stato ritrovato a sei chilometri a valle da dove aveva lasciato l'auto, disidratato ma in buone condizioni di salute. Adesso si trova ricoverato all'ospedale di Sant'Agata di Militello per gli accertamenti. A ritrovare il professionista una a squadra composta da agenti del Corpo forestale, dell'antincendio e da operai dell'Azienda foreste demaniali della Regione. "Contenti ed emozionati dopo aver vissuto un'esperienza che si stava trasformando in un incubo. Questa situazione ci ha provato, aspettiamo che siano ultimati i controlli su nostro padre per poter tornare alla normalità". Ha detto Stefano Faro, figlio di Francesco, l'oculista disperso per 5 giorni nei boschi dei monti Nebrodi e ritrovato questa mattina. Accanto a lui il fratello Giuseppe. "Ho avuto incarico di esternare il sentito ringraziamento per l'eccezionale impegno profuso da tutti coloro che sono intervenuti in questi lunghi giorni di ricerche affannose e difficoltose del loro familiare, che fortunatamente si sono risolte in maniera positiva, nonostante il trascorrere del tempo e le difficoltà dovute alla conformazione dei luoghi", dice l'avvocato Nicola Giacobbe a nome della famiglia di Francesco Faro. "Rivolgo - aggiunge - quindi un sentito grazie al prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi e al vice prefetto Natalia Ruggeri e a tutti coloro, tra corpi professionali, volontari e amici, che noncuranti della fatica si sono impegnati giorno e notte nelle ricerche".

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