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Viviana e Gioele, gli esami non risolvono il giallo: le foto dell'auto dopo l'incidente

Il prossimo 7 ottobre avrà luogo il campionamento dei pezzi anatomici di Viviana Parisi. Sulla morte del bimbo invece non vi è ancora nessuna certezza: dopo l’analisi del cranio e della mascella del piccolo Gioele non è stata rinvenuta alcuna lesione.

“I frammenti ossei del bambino non presenterebbero fratture - hanno dichiarato gli avvocati Nicodemo Gentile ed Antonio Cozza, legali della famiglia Parisi, dopo aver sentito il loro consulente - ma tale circostanza non può escludere con certezza che Gioele avesse invece riportato delle lesioni ad organi diversi, in quanto l’impatto subito dal piccolo, dopo l’incidente in galleria, è stato serio”.

Intanto il marito Daniele, i familiari e gli avvocati continuano a respingere con forza l’ipotesi dell’omicidio- suicidio. I nuovi esami irripetibili effettuati sul traliccio dell’alta tensione di Caronia, ai piedi del quale è stato rinvenuto il corpo della donna, hanno consentito d’individuare due impronte.

"Il tipo di esami irripetibili effettuati- afferma l’avvocato Pietro Venuti- sono stati compiuti attraverso una tecnica chiamata di fumigazione, che ha permesso di trovare queste tracce, che nello scorso esame col luminol , non erano emerse. Potrebbero essere tracce di sudore o impronte, solo dopo altre successive analisi si potrà capire se appartengano o meno a Viviana”. Se così fosse si potrà accertare se la dj torinese sia effettivamente salita sul pilone della corrente elettrica, se sia scivolata accidentalmente o se abbia compiuto invece un gesto estremo.

Secondo l’avvocato Antonio Cozza: “Le impronte sono state trovate in due punti diversi del traliccio, esaminato fino a circa un’altezza massima di 4 metri. Ma secondo il legale se la donna fosse caduta da quell’altezza non sarebbe di certo morta, anche se sul suo corpo sono state trovate dai medici legali fratture compatibili con una caduta dall’alto”. "Da quell’altezza, 4 metri- prosegue il penalista Cozza- le fratture non sarebbero state letali”. Secondo l’autopsia la donna presentava le vertebre schiacciate, un buco sulla caviglia, presumibilmente il morso di qualche animale e nessun segno o morso sulla nuca.

Per gli avvocati Gentile e Cozza “la presenza dello zainetto di Gioele sulla macchina è un chiaro segnale che la donna non avesse intenzione di compiere un gesto estremo”. Si è trattata di una tragica fatalità? Bisognerà adesso accertare l’esatta dinamica del sinistro in galleria e le dichiarazioni rese dagli operai agli inquirenti. "Abbiamo sentito il cigolio di una frenata e subito dopo un urto violento sullo sportello anteriore- raccontano gli impiegati della ditta di manutenzione agli investigatori – poi abbiamo sbandato e urtato il marciapiede e sono scoppiati gli pneumatici". Per i consulenti delle famiglie Mondello e Parisi sarebbero stati gli operai, con il loro camion ad invadere la corsia di sorpasso finendo per scontrarsi con l'Opel guidata dalla dj torinese.

Gli esperti della Procura hanno chiesto alla polizia giudiziaria il sequestro del Gps del furgone, che sarà fondamentale per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro. Si attendono gli esiti delle perizie per comprendere cosa si realmente accaduto. “Non riesco a capire come gli operai dopo l'incidente, invece di occuparsi di mia moglie e di mio figlio, si siano occupati del traffico – dice Daniele Mondello, marito di Viviana e papà di Gioele – come hanno fatto a non fermarli?".

 

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