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Auto va fuori strada e si ribalta sulla tangenziale di Messina: morti un uomo e una donna di Catania

Un boato, una frazione di secondo e due vite spezzate, all’improvviso. Si piangono altre vittime sulle strade della Sicilia e stavolta lo scenario di morte è quello della tangenziale di Messina, nel tratto fra Giostra e Villafranca. A perdere la vita due catanesi: Piera Pelleriti, di 51 anni, e Giovanni Cosentino, di 56. I due sono deceduti sul colpo a seguito dell’impatto della vettura sulla quale viaggiavano con un muro del tratto autostradale. È accaduto alle 15,10 di oggi, 6 febbraio, in un tratto in discesa della tangenziale che attraversa la parte collinare della città, quella che porta dalla zona jonica a quella tirrenica.

L’auto, una Ford Kuga (in un primo momento era stata diffusa la notizia che si trattasse di una Cupra Formentor) aveva appena percorso la galleria Telegrafo, la più lunga della tangenziale. All’uscita del tunnel la strada inizia la discesa verso il casello di Villafranca lontano appena tre km circa. È un tratto in cui, dopo diversi chilometri di corsia unica per via dei lavori per la sostituzione del viadotto Ritiro, la carreggiata torna a piena disposizione degli automobilisti che possono riprendere una marcia più spedita. Qualche centinaio di metri dopo, poco prima di una galleria artificiale, per motivi che sono ancora al vaglio della polizia stradale, la Ford Kuga ha iniziato a sbandare e ha finito la sua corsa, violentemente, contro il muro di contenimento della collina, che è sul lato destro della carreggiata.

Uno schianto che non ha lasciato scampo a Piera Pelleriti e a Giovanni Cosentino. I loro corpi, dopo che i sanitari accorsi insieme ai vigili del fuoco non hanno potuto che constatare il decesso, sono rimasti per un paio di ore all’interno dell’abitacolo della vettura. Nel frattempo, si svolgeva la routine dei rilievi che queste circostanze impongono. La carreggiata è stata parzializzata e le altre auto hanno percorso a passo d’uomo quel tratto presidiato da decine di operatori del primo soccorso. Nessuno si sbilancia su cosa possa essere successo in quei pochi istanti che hanno portato all’impatto con quel muraglione di cemento armato che ha spento le vite dei due cinquantenni.

 

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