A Vulcano «vacanze in sicurezza». Un decalogo su cosa non fare è stato predisposto dalla giunta guidata dal sindaco Riccardo Gullo d’intesa con i vulcanologi dell’Ingv e della Protezione civile, tenuto conto dell’attività vulcanica – peraltro ben controllata – tanto che si è al lavoro per realizzare un sentiero alternativo per fare scalare il cratere fino alla cima di 400 metri.
Nelle vie dell’isola eoliana è stata affissa cartellonistica anche in inglese e locandine sono state diffuse nei locali pubblici e privati. «Per poter godere di questo straordinario luogo in tutta la sicurezza – dice il sindaco Gullo – è necessario rispettare alcune norme obbligatorie».
Ecco gli avertimenti. «Nelle acque calde di Levante non accedere alle aree vietate e in presenza di patologie respiratorie. Non sdraiarsi direttamente sul litorale, utilizzare solo sedie o lettini così da rimanere sollevati da terra di almeno 30 cm. In assenza di ventilazione adeguata non fermarsi in spiaggia per più di 4 ore consecutive». E ancora «monitorare le condizioni di salute, quelle dei bambini, degli anziani, e dei soggetti fragili più sensibili agli effetti prodotti da un cambiamento della qualità dell’aria. Non trascurare alcun sintomo. In caso di malore rivolgersi immediatamente alla guardia medica (090-9852220).
Le condizioni meteo possono cambiare la direzione delle emissioni vulcaniche e la qualità dell’aria. Fare attenzione a comunicati e annunci del Comune di Lipari (www.comunelipari.it), consultare giornalmente Arpa Sicilia e la qualità dell’aria dell’isola di Vulcano. Infine, a Vulcano sempre nella località di Levante vicino al mare che bolle il laghetto termale continua ad essere chiuso perché sottoposto a sequestro per inchiesta giudiziaria a seguito di lavori edilizi abusivi realizzati dalla società Geoteme che lo gestisce. A furor di popolo è stata richiesta la riapertura anche in «gestione house» perché i vacanzieri per curare le loro patologie arrivano ogni anno da ogni parte del mondo.
1 Commento
Bruno
13/04/2023 10:32
Utilissime, seppur ansiogene, le istruzioni per poter godere in sicurezza del soggiorno sulle spiagge di Levante, mi atterrisce e deprime la battaglia burocratica in corso ormai da nni che ostacola la fruizione della pozza dei fanghi. Ospite della meraviglia della "mia" Vulcano sin dagli anni '90 non posso che constatare che con l'avanzare del tempo e del liberismo capitaliasta tutto si sia adeguato al miraggio , fine, scopo , alla "mission" insomma, del profitto anche sulla terapia termale. Come non fare in merito analoghe considerazioni a quelle possibili sulla fruizione su tutto il territorio nazionale, delle acqua minerali? I FANGHI , COME LE ACQUE MINERALI DI FONTE , SONO RISORSE NATURALI DEL TERRITORIO DI CUI SIAMO A PIENO DIRITTO CITTADINI, E NON SI POSSONO EROGARE A PAGAMENTO!! Grazie.