CASTEL DI TUSA. “Sia maledetto chi non difende la propria terra”. E' questo il grido di protesta di Antonio Presti di fronte agli ulivi bruciati, la terra riarsa, i cactus bruciacchiati, e l'odore acre che circondano la salita verso la Piramide 38esimo Parallelo a Motta d'Affermo.
Questa salita - si legge in una nota - ormai sembra un girone infernale. Una ferita enorme di fronte alla quale neanche l’Arte è riuscita a difendersi: e il Rito della Luce, che si è ripetuto anche quest'anno ha portato alla Piramide migliaia di persone, assume i contorni di una veglia silenziosa per la montagna distrutta dagli incendi.
“Maledetto chi non sa porsi a scudo della propria terra”, continua Presti. “Chi non sa difendere la propria terra, non ha alcun diritto di abitarla – aggiunge -. E non mi riferisco solo a chi brucia, ma anche a chi non capisce che deve impedirlo: non è degna di essere definita tale, una classe politica che non riesce a creare i presupposti di una tutela del territorio, facendo diventare il fuoco, un affare. Ci sono uomini che accendono fuochi di morte e distruzione, ce ne sono altri che di quel fuoco scelgono la potenza della conoscenza. E oggi, come atto di devozione alla bellezza, stendiamo garze bianche sulla terra ferita. La Fondazione Fiumara d’arte si impegna a piantare, insieme ai bambini delle scuole del territorio, cento alberi; per consegnare loro il valore dell’impegno e soprattutto la potenza della trasformazione che passa sempre dalla consapevolezza”.
“La prima cosa che si nota, salendo alla Piramide, è l’odore che ha lasciato il fuoco – racconta la scrittrice e poetessa Maria Attanasio – poi si comincia a vedere il nero della terra, sempre più nero, sempre più fondo. Il fuoco qui non è simbolo di rigenerazione, ma di distruzione: e con la terra brucia la coscienza politica di chi invece, dovrebbe proteggerla”.
“Ringrazio Antonio Presti che ha trasformato la data più importante di Motta d’Affermo, il Rito della Luce – dice il sindaco di Motta d’Affermo, Nunzio Marinaro -, in una giornata di riflessione sui diritti di cittadinanza che i piromani vogliono distruggere. E con essi, la libertà. Penso che la voce autorevole di Presti sarà di grande impatto e aiuterà noi amministratori a farci sentire. Spero che venga presa in considerazione la richiesta che il Consiglio comunale e la Giunta di Motta hanno avanzato per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per l’intero territorio colpito dagli incendi”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia