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Salvini e Giorgia Meloni a Messina, i due leader d'accordo: «Subito il Ponte»

«Non è un derby a distanza, ci siamo detti qualche giorno fa con Matteo che bisogna incrociare le agende. Abbiamo tutti 20 giorni per fare venti regioni, quindi è normale che si possano sovrapporre le date»: lo ha detto Giorgia Meloni a Messina, parlando della presenza in contemporanea del leader della Lega nella Città dello Stretto. «Penso che ci vedremo con Matteo più tardi, abbiamo in programma di riuscire a prendere un caffè insieme per fare il punto anche su questo. Succede, è normale», ha aggiunto.

È stato chiesto alla leader di Fratelli d'Italia se in caso di vittoria del centrodestra, il presidente della Regione Nello Musumeci diventerà ministro per il Sud. «Io non parlo di poltrone - ha risposto - prima di vincere le elezioni, sono una persona abituata a combattere le battaglie prima di vincerle. Ed è quello che sto facendo».

Giorgia Meloni poi si sposterà a Catania, accompagnata dai segretari regionali Giampiero Cannella e Salvo Pogliese, per il comizio che si svolgerà alle 18 al centro «Le Ciminiere» al quale sarà presente anche Renato Schifani, candidato del centrodestra a Palazzo d’Orleans.

Salvini è alla riunione al «Marina del Nettuno» di Messina. «Con Giorgia faremo in modo di vederci a Messina», ha detto.  «Ci sono - ha proseguito - in uno stesso giorno, in un lunedì mattina di agosto e invece di essere in spiaggia, Salvini e la Meloni? Bene. Significa che il centrodestra ci crede alla Sicilia, e mi domando: dove sono Letta, Calenda, Renzi, Conte e Di Maio? Dove sono gli altri? Abbiamo una squadra unita e compatta, di là una roba che si perde il conto». Salvini alle 18 si trasferirà al mercato dei Fiori di Scicli, nel Ragusano, ma sono previste fermate anche a Modica e a Gela. Per domani, invece, la presenza del capo del Carroccio è stata confermata in provincia di Agrigento: alle 13 a Ravanusa dove deporrà una corona di fiori in memoria delle 13 vittime della tragedia, provocata da una fuga di gas, che ha colpito il Comune lo scorso 11 dicembre e, a seguire, sarà alla fattoria Giambrone di Cammarata per la presentazione dei candidati alle elezioni regionali e politiche e per incontrare militanti, sostenitori, rappresentanti di categoria, imprenditori e cittadini insieme alla storica sezione del partito.

Salvini ha parlato del Ponte sullo Stretto. «Ci sono stati - ha detto - troppi anni di chiacchiere, devono partire i lavori perché non è solo l’unire la Sicilia e la Calabria: è lavoro, sviluppo e tutela dell’ambiente, con la pulizia del mare e unire l’Italia all’Europa. Costa più non farlo, che non farlo. Con l’Europa che, una volta tanto, ci metterebbe la metà dei soldi che servono».
«Ai siciliani non avere il Ponte - ha aggiunto - costa cinque miliardi di euro l’anno. In anno te lo ripaghi e ti permette di in andare in treno a Roma in poche ore. Certo non basta da solo: servono ferrovie all’altezza, l’alta velocitò ferroviaria. Ma senza il Ponte lo sviluppo di Sicilia e Calabria non sarà mai garantito. Quindi chi sceglie la Lega, a Messina come a Reggio, sceglie il sì al Ponte, ma anche ai termovalorizzatori, all’energia nucleare, al lavoro, al futuro. Chi vuole il no può scegliere, ha l’imbarazzo della scelta». Favorevole al Ponte anche Giorgia Meloni. «Il Ponte di Messina - ha detto - secondo me è necessario, è una grande opportunità, una grande opera, la nostra è una civiltà che costruiva ponti in dieci giorni duemila anni fa, non si capisce perché ora ci mettano diecimila anni».

Centrale la questione dei migranti. «La Sicilia - ha detto Salvini - non merita di finire nei giornali di tutto il mondo come campo profughi. Non serve inventare niente: nel primo Consiglio dei ministri si reintroducono i due decreti di sicurezza smontati, che si occupavano anche di antidroga e antimafia». Sul tema è intervenuta anche Giorgia Meloni. «Il blocco navale inteso come atto di guerra - ha detto all’incontro al mercato Vascone di Messina - è una fake news, quello che continuo a pensare è che si debba fare una missione europea per bloccare le partenze in collaborazione con le autorità libiche». Per la deader di FdI «l'Europa ha trattato con la Turchia la rotta di migranti che arrivavano da est è stata fermata, non si capisce perché l’Italia invece è stata abbandonata sul versante mediterraneo. Serve una missione concordata con l’Unione Europea per stabilire in Africa chi ha diritto ad essere rifugiato e accogliere solo queste persone, piuttosto che accettare migliaia di immigrati clandestini come sta facendo l’attuale governo, senza alcun controllo».

Meloni ha risposto poi agli attacchi degli avversari politici. «Renzi dice che sono una falsa moderata? È campagna elettorale - ha risposto -, che deve dire Renzi, poveretto. Ognuno fa il lavoro suo. Ma la cosa che, francamente, trovo un po’ avvilente in questa cosa è che io parlo di cosa vorrei fare per l’Italia e loro parlano solo di me. Ma avranno qualcosa da dire agli italiani su quello che vogliono fare loro, a parte dire che la “Meloni è un mostro ed è impresentabile”».

 

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