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Retata a Messina, politico pagò voti al boss: aspirante consigliere comunale ai domiciliari

Il boss Salvatore Sparacio, oggi arrestato nell'ambito dell'inchiesta della dda di Messina, alle elezioni comunali del 10 giugno 2018 avrebbe ricevuto 10mila euro da un politico locale, Natalino Summa, sottoposto agli arresti domiciliari per voto di scambio.

Il capomafia, in cambio dei soldi, avrebbe dovuto procurare voti a Summa che aspirava a diventare consigliere comunale. Il padre del politico avrebbe preso parte agli incontri col boss. L'accordo illecito raggiunto avrebbe portato a Summa 350 voti che però non sono stati sufficienti a farlo eleggere.

Oggi, nella sua abitazione, durante una perquisizione sono stati trovati 30mila euro in contanti e altri 10mila sono stati trovati in ufficio. In casa di Sparacio, invece, sono stati trovati 15mila euro.

Nell'inchiesta emerge come il clan mafioso messinese sgominato oggi da carabinieri, finanza e polizia organizzava i summit mafiosi in una sala biliardi , la Asd Biliardi Sud, controllata proprio da Sparacio, nipote dello storico boss Luigi, poi divenuto collaboratore di giustizia. La sala è stata sequestrata.

La Asd è finita agli onori della cronaca lo scorso 11 aprile 2020, in occasione dei funerali di Rosario Sparacio, fratello dell'ex boss pentito e padre di Salvatore, perché il corteo funebre si fermò davanti al locale in violazione delle norme anti Covid. Nel locale si giocava d'azzardo attraverso pc collegati tramite la rete internet con piattaforme di scommesse on-line con sedi all'estero, che permettevano di accedere a giochi offerti al di fuori del circuito autorizzato dai Monopoli dello Stato. Sparacio aveva rapporti con dirigenti maltesi di notissimi brand di settore, tanto da spuntare provvigioni del 40% sugli incassi delle scommesse.

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