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Turisti «mordi e fuggi», Stromboli quasi al collasso: esposto al prefetto

Circa cinquemila presenze al giorno, una trentina di vaporetti che sbarcano persone anche sulla spiaggia in un’area a rischio eruzione. E in caso di emergenza?

Stromboli, Sicilia

STROMBOLI. "Ora basta!". Nella vulcanica isola delle Eolie esplode la protesta. Gli isolani non ne possono piu' di essere invasi giornalmente da circa 5 mila turisti "mordi e fuggi" con i barconi provenienti dalla Calabria e dalla Sicilia nel "Faro del Tirreno" che è a rischio per le continue eruzioni dello Stromboli (in passato vi fu anche lo "tsunami", per fortuna in pieno inverno con ingenti danni a case, negozi ed alberghi).

I vaporetti ogni giorno sono circa una trentina. Attraccano nel piccolo porto di Scari creando problemi anche ai mezzi di linea (aliscafi e traghetti). Sovente sono anche costretti a ritardare le operazioni di sbarco e imbarco passeggeri. Addirittura sulle spiagge, in barba alle leggi sulle navigazione mettendo anche a rischio i bagnanti.

Claudio Utano, coordinatore del Pd di Stromboli, ha inviato un dettagliato esposto al prefetto di Messina, al sindaco di Lipari e alla Capitaneria di Porto. "Questa situazione - ha denunciato Utano - non è piu' sostenibile e al piu' presto deve essere posto un rimedio".

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