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Manifestazione in piazza Ganzirri
contro i tagli annunciati al Papardo

MESSINA. Si svolgerà nel tardo pomeriggio nella piazza di Ganzirri la manifestazione dei cittadini che contestano l'accorpamento di Ginecologia e Ostetricia dall'ospedale Papardo al Piemonte. Da una settimana è entrata in vigore la delibera del direttore generale del Papardo, Michele Vullo. I residenti della zona nord, nei pressi del Papardo, non ci stanno. Il sindaco Renato Accorinti, Quinto e Sesto Quartiere, il comitato spontaneo “mamme del papardo” hanno stabilito di ribadire al governo regionale la posizione espressa dall'amministrazione comunale nella nota dello scorso 7 agosto trasmessa dal sindaco Accorinti all'assessore regionale della Salute, Lucia Borsellino, con cui si evidenziava "La volontà di mantenere l'ospedale Piemonte, potenziando la vocazione di struttura per la garanzia dell'emergenza/urgenza e, contestualmente, riconoscendo la necessità economica ed organizzativa di accorpare i centri nascita, e di puntare sulla realizzazione del polo materno infantile di secondo livello presso l'ospedale Papardo. Tutte le iniziative politico-amministrative saranno condotte col coinvolgimento delle rappresentanze istituzionali e della cittadinanza". Oggi, nella piazza di Ganzirri, i banchetti della manifestazione pubblica durante la quale tutti i cittadini avranno l'opportunità di firmare il documento. “Sono giunte – ha comunicato il presidente del V Quartiere Santino Morabito al sindaco - le testimonianze dei primi disagi e delle incongruenze causate dal trasferimento del punto nascita del Papardo, chiediamo che venga ripristinato il presidio ginecologico e ostetrico". A inizio mese si era tenuta una seduta straordinaria del Consiglio comunale dove deputati regionali e nazionali avevano ribadito a larga maggioranza l'importanza di non intaccare i servizi sanitari pubblici con gli accorpamenti. Al Piemonte è prevista la creazione di un Centro di eccellenza per madre e bambino con un Pronto soccorso specifico e per questo il manager del Papardo-Piemonte aveva firmato l'accorpamento. La speranza è che tutti gli altri reparti dell'ospedale Piemonte non chiudano.

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