A Lipari la signora Angelina Spanò Corrieri dopo 60 anni ha riabbracciato il fratello Salvatore che è tornato dall'Australia, dove vive a Sydney. 87 anni la sorella, 79 il fratello. Gli unici rimasti in vita di 8 figli.
La tappa eoliana è una toccata e fuga di 24 ore. È giunto ieri con la moglie e due nipoti e ripartiranno stamane (sabato 20 aprile) con l’aliscafo per continuare un tour in Sicilia e nel resto d’Italia, prima di fare rientro in quella che è considerata l’ottava isola eoliana per i 40 mila isolani che vivono lì, giunti alla quarta generazione.
E dopo le visite ai tanti parenti sparsi sull’isola e le abbuffate con il gustoso cibo a chilometro zero, insieme alla consorte ed ai nipoti Holly e Dylan, ha voluto far visita al luogo dove sin da piccolo insieme al nonno ha iniziato a lavorare: al Caolino, situato a Quattropani, la borgata più alta di Lipari. E lì ha ritrovato la sua ruspa che utilizzava con il nonno quando ancora era un ragazzino. Ora reperto museale. E ancora una volta emozionato e commosso - come nell’abbraccio con la sorella Angelina - in dialetto ha sussurrato «mai avrei creduto di ritrovarla…».
Dalla cava, ampia 40 mila metri quadrati, storicamente detenuta da Italcementi, si estraeva caolite, utilizzata per la produzione di ceramiche e cosmetici. In passato era una delle principali attività economiche dell'isola, con 50 occupati. L'area comprende i terreni e la cava vera e propria ancora dotata di tunnel con binari e carrelli, funzionanti all'epoca dell'attività estrattiva. Dopo decenni di abbandono, come del resto la montagna di pomice, otto anni fa, l’imprenditore bergamasco, Massimo Lentsch, già proprietario della tenuta di Castellaro che produce vino, acquistò la cava di Caolino da Heidelberg Cement per 80 mila euro realizzando un info point per i turisti.
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