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Operazione "Poker Valley" a Messina, sequestrate 140 macchinette truccate

Chiusa per il fisco da dieci anni, una società continuava a distribuire macchine da gioco modificate, contro le quali chi perde è sempre il giocatore patologico. Giro di vite sulla rete di noleggio.

MESSINA. Nel 2003 aveva comunicato al fisco la chiusura eppure continuava a noleggiare videopoker ed apparecchiature da gioco in tutta la zona sud della città come se fosse ancora attiva, inoltre le "macchinette" erano modificate e quindi insicure per il giocatore. E' così che andava avanti una società di noleggio di macchine da gioco al centro di un'indagine della Guardia di Finanza che ha eseguito diverse perquisizioni nell'ambito dell'operazione "Poker Valley".

Si tratta di una vasta operazione che è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria che, coordinati da sostituto procuratore Roberta La Speme, hanno eseguito nei giorni scorsi decine di perquisizioni nei confronti delle società di noleggio di apparecchiature da gioco ed intrattenimento della città.

L'attività investigativa scaturisce dall'analisi dei dati raccolti durante gli interventi e dai sequestri eseguiti in città nel corso degli ultimi anni che hanno consentito di risalire ad una rete di distribuzione di macchine da gioco attiva nella zona sud. I finanzieri sono così risaliti ad una società che - pur avendo formalmente comunicato al fisco, già a partire dal 2003, la sua chiusura - continuava la sua attività di distribuzione degli apparecchi da intrattenimento in completa evasione, utilizzando, inoltre, in tutta la città macchine modificate, non rispondenti ai requisiti previsti dalla legge.

Nel corso degli interventi sono stati sequestrati 140 videopoker irregolari, quasi 400 schede gioco modificate e sono stati sottoposti a sequestro oltre 140 mila euro in contanti. L'indagine della Guardia di Finanza mira, tra l'altro, a tutelare il consumatore da proposte di gioco insicure e pericolose, perché non gestite dallo Stato e per tutelare le fasce più deboli, prime fra tutti i minori, dalle insidie delle "macchinette mangiasoldi".

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