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Messina, salvata caretta-caretta: era impigliata nella plastica

Tartaruga caretta caretta

MESSINA. Erano le 13.15, quando un paio di bagnanti si sono accorti che dalle onde del mare di Villa Margi, frazione marina di Reitano, emergeva qualcosa. Una tartaruga marina del tipo «caretta caretta», la più comune del mar Mediterraneo, era rimasta impigliata in una grosso telo di plastica. Immediatamente è partorita l' operazione salvataggio.

L' esemplare è stato portato sulla battigia e liberato dal cappio che stava per ucciderlo, se non fosse stata avvistata in tempo, sarebbe sicuramente morta. E invece, è tornata a nuotare nel suo mare, rimessa in acqua dai suoi «salvatori». Questo genere di tartarughe si nutre di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, che spesso sono a loro volta «portatori» di microplastiche ingerite con il plancton, dai tappi alle buste di plastica.

Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, le tartarughe marine non so no scomparse dai nostri mari, come è successo per l' ormai rarissima foca monaca. Se lo guardiamo mezzo vuoto, sempre più spesso questi esemplari vengono trovati impigliati in reti e teloni. E solo quando non è troppo tardi si possono liberare.

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