Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Innaffiava le piante, ma erano marijuana: scatta l'arresto per un barcellonese

MESSINA. Droga, munizioni e materiale esplosivo. Questi gli elementi che hanno incastrato il 23enne Carmelo Cannistrà, arrestato dai carabinieri di Barcellona venerdì pomeriggio. Il giovane disoccupato, già noto alle forze dell' ordine, è stato sorpreso dai militari dell' Arma mentre irrigava delle piante di marijuana alte circa 1 metro e 30 centimetri. Tutte già in avanzato stato di maturazione.

Cannistrà non sapeva che da tempo i carabinieri seguivano le sue mosse. E anche venerdì la sua giornata è trascorsa svolgendo le sue normali abitudini. Peccato che tra queste ce ne fossero di illegali. Dopo averlo pedinato, i militari di Barcellona, al comando del tenente Luca Geminale, hanno deciso di entrare in azione.

Arrivati in un appezzamento di terreno in contrada Rocche, hanno dato il tempo al 23enne di prendere l' occorrente e lo hanno così colto con le mani nel sacco mentre innaffiava quattro piante di cannabis indica. Durante i vari appostamenti, nei giorni che hanno preceduto l' arresto di Cannistrà, i carabinieri avevano maturato forti sospetti sulla possibilità che il giovane custodisse armi e munizioni. Sospetti che hanno trovato conferma dopo un' accurata ispezione effettuata venerdì quando è scattato il blitz in contrada Rocche.

Anche con l' aiuto di attrezzi per scavare il terreno, i militari hanno trovato, ben nascosti tra la vegetazione e a pochissima distanza dalle piantine di canapa india na, numerose cartucce per fucile da caccia e per pistola, un artifizio di fabbricazione artigianale di grosse dimensioni con miccia lunga 65 centimetri circa, quattro scatole contenenti inneschi per cartucce e ordigni esplosivi e un grosso coltello a serramanico.

I controlli si sono estesi anche a casa di Cannistrà, e qui sono stati trovati 35 grammi circa di marijuana essiccata. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per gli esami di laboratorio. Per Carmelo Cannistrà si sono invece aperte le porte del carcere di Messina Gazzi.

Dopo il suo arresto e il trasferimento presso il comando dei carabinieri di Barcellona, il sostituto procuratore di Barcellona, Rita Barbieri ha infatti disposto che il 23enne fosse portato alla casa circondariale peloritana. Deve difendersi dalle accuse di coltivazione illegale di sostanze stupefacenti, oltre che di detenzione di droga e di detenzione illegale di armi, munizioni e materiale. Le indagini proseguono per capire da dove provenissero le armi e le munizioni che Cannistrà custodiva e accertare se le nascondesse per conto di altre.

Caricamento commenti

Commenta la notizia