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Marittimi morti a Messina, il quarto in fin di vita: grave anche il comandante della nave

MESSINA. Restano gravissime le condizioni di Ferdinando Puccio, 36 anni, uno degli operai che ieri stavano lavorando nel serbatoio della nave Sansovino, del gruppo Caronte & Tourist, ormeggiata nel molo Norimberga del porto di Messina e che sono stati investiti da gas rivelatisi letali.

Tre di loro sono morti; altri tre sono stati trasportati d'urgenza in ospedale, due sono in gravi condizioni. La Procura di Messina ha aperto un'inchiesta per accertare le cause dell'incidente. Puccio, ricoverato all'ospedale Piemonte, viene sottoposto in questo momento a una ventilazione forzata ai polmoni.

Le sue condizioni sono definite disperate, tanto che ieri sera compagni di lavoro e alcuni sindacalisti avevano comunicato il suo decesso. In ospedale si trovano anche i familiari dell'operaio, giunti da Terrasini.

Gli operai si sarebbero sentiti male, mentre stavano eseguendo dei lavori di saldatura, in seguito alla fuoriuscita di gas. Le vittime sono Gaetano D'Ambra, 27 anni, Christian Micalizzi, 38, e il palermitano Santo Parisi, di 51. Sei i feriti ma l'unico grave, oltre a Puccio, è il comandante Salvatore Virzì.

Il fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Giovanella Scaminaci, che coordina l'inchiesta al momento contro ignoti, ipotizza il reato di omicidio colposo e lesioni.

1 Commento

SICUREZZA SUL LAVORO

30/11/2016 09:20

Rendere obbligatori maschera e corde quando si entra in una cisterna, pure di acqua. La sicurezza è sempre sottovalutata dagli stessi operatori. Si crede che vi sia sempre il tempo per scappare e non è così. Pregherò per le anime degli sfortunati e per le loro famiglie. Un augurio di pronta guarigione a chi si trova in ospedale.

ugo altinier

02/12/2016 20:44

Ancora nel 1955 si fece una legge in proposito. 1) aerare bene la cisterna, 2) Chi scende deve essere legato e sorvegliato da un esterno che tiene la corda e al primo allarme lo tira su. DPR 547 del 1955.

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