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Delfini nel mare delle Eolie, i pescatori riprendono la protesta

LIPARI. Riprende la protesta dei pescatori sempre più danneggiati dalla presenza massiccia di delfini nel mare delle Eolie. Dopo le prime manifestazioni e le garanzie di un indennizzo economico per la crisi del pescato e per i danni alle reti bucate, che non è ancora arrivato per martedì 13 giugno sono state preannunciate nuove azioni che porteranno ad incrociare le braccia ed a fermare i pescherecci in porto.

Lo ha comunicato il consorzio Cogepa, guidato da Salvatore Rijtano e Pino Spinella. All’Unione Europea, al governo nazionale e a quello regionale si chiede «di continuare l'attività come veniva esercitata una volta, quando nel periodo compreso tra aprile e luglio l’80% delle imbarcazioni si interessavano alla pesca dei grandi pelagici migratori (tonno, pesce spada, palamite, alalunga) e il restante 20% si interessava alla pesca del totano e di specie pregiate come aragoste, cernie e scorfani». «Il sovrasfruttamento dei nostri mari - dicono i pescatori - non è dipeso dalla piccola pesca costiera locale, ma è stato operato da una pesca industriale incontrollata che ha determinato una sofferenza delle specie pelagiche migratorie tanto da attivare misure generalizzate di contenimento dello sforzo di pesca, che non hanno tenuto conto della realtà isolana»

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