Giallo alle Eolie. Non si trova più la femmina di capodoglio con la coda rimasta impigliata nelle reti abbandonate a largo di Salina. Ne dà notizia Carmelo Isgrò, il biologo marino che lavorato fino a ieri per la sua liberazione insieme a una squadra formata dalla Guardia Costiera e dai sommozzatori della Capitaneria di Porto di Napoli.
«In meno di un mese due capodogli sono rimasti intrappolati in reti abbandonate nell’arcipelago delle Eolie. Il primo è stato liberato e ora Furia, una femmina di oltre 10 metri, è scomparsa con la coda ancora imprigionata nella rete da pesca illegale usata per catturare tonni e pescispada. E’ ora che il Governo e il Parlamento ripensino la politica della pesca regolamentando seriamente queste trappole. Le 'reti fantasma' e altre attrezzature, come i palangari, sono spesso i killer invisibili di tartarughe, grandi pesci e cetacei» dice il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto».
L’Oipa lancia un doppio appello: chiunque avvisti il capodoglio chiami immediatamente la Guardia Costiera di Lipari al numero 090 988 0819.
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