Il giorno della svolta sull'indagine di Caronia potrebbe essere oggi. Oltre all'autopsia che potrebbe dare utili informazioni sulla morte del piccolo, è stata eseguita anche una Tac al Policlinico di Messina sui resti del corpo del bambino trovato nelle campagne di Caronia e che tutti ritengono siano di Gioele, il piccolo di quattro anni scomparso con la madre, Viviana Parisi, il 3 agosto scorso.
Il corpo della donna è stato trovato cinque giorni dopo, quello del piccolo il 18 agosto. La Tac, spiega Daniela Sapienza, medico legale della task force di esperti che partecipa all'esame medico legale, serve ad effettuare dei "rilievi antropometrici" per "correlare il soggetto all'età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici" e per poter consentire la possibile "identificazione" della piccola vittima. "Poi - aggiunge - andremo a vedere se ci sono segni di lesività macroscopica e di determinare l'epoca della morte".
Al lavoro anche Roberta Somma, la geologa forense nominata perito dalla Procura di Patti: "Sono qui per occuparmi della geologia forense, quindi dell'analisi dei terricci e dei territori. Vedremo quale sarà la compatibilità dei terricci con i reperti ritrovati e con i luoghi. E' un lavoro complicato come quello di tutti gli altri esperti". L'esperta ha sottolineato che il tempo trascorso per il ritrovamento dei corpi, "non è un'ostacolo per il lavoro" che deve svolgere.
Intanto, l'avvocato Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Gioele, torna alla carica: "Il miasma è ancora presente nell'aria. Mi chiedo come sia possibile che nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche, ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore. Eppure è una zona con una certa densità abitativa".
"Anche il cadavere di Viviana era a 15-20 metri da una proprietà recintata - aggiunge - è impossibile che nessuno abbia visto, anzi sentito, alcunché". L'avvocato ipotizza che il corpo del bambino sia stato "verosimilmente trascinato nel luogo dove poi è stato ritrovato" e che "non si conosce la posizione originaria, quella in cui è morto".
Sulla tesi dell'omicidio-suicidio il penalista ricorda che "la presunzione di innocenza nel nostro ordinamento deve valere per tutti". "Se ci sono elementi va bene - sottolinea -, altrimenti no. E non so se ci saranno mai questi elementi, io ne dubito".
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