A un anno dall'inizio della pandemia Alicudi e Ginostra, nell'arcipelago delle Eolie, sono tra i pochi luoghi al mondo a rimanere "Covid free". I medici dell'Usca, che hanno fatto i tamponi a tutti gli isolani nell'ambito del piano di test rapidi predisposto dalla Regione, non hanno infatti riscontrato in questi mesi neanche un positivo. E tutto questo malgrado la massiccia presenza di turisti nel periodo estivo: tremila ad Alicudi, circa 500 a Ginostra, il minuscolo borgo marinaro di Stromboli.
Discorso diverso per le altre isole dell'arcipelago che hanno invece dovuto fare i conti con il Covid. Salina è stata la prima a far registrare alcuni casi, legati al rientro sull'isola di persone residenti al Nord, l'ultima in ordine di tempo è Vulcano, con due positivi e sei in quarantena. Una situazione confermata anche da Marco Giorgianni, sindaco di Lipari, dai cui dipendono amministrativamente tutte le isole dell'arcipelago tranne Salina.
"Siamo riusciti a tenere sotto controllo - spiega - una situazione difficile, diversamente da come è avvenuto in altri territori. Questo grazie ad alcune scelte fatte dall'amministrazione ma soprattutto ai comportamenti responsabili dei nostri cittadini".
Complessivamente nelle sei isole del Comune di Lipari sono stati eseguiti dall'Usca circa 1500 tamponi. Le uniche a rimanere indenni dal contagio sono state proprio Alicudi e il borgo di Ginostra. Alicudi, con una superficie di poco più di 5 km quadrati, è la più piccola delle isole Eolie e conta un centinaio di residenti. Gli asini sono gli unici mezzi di trasporto che permettono di scalare i mille gradini che portano fino alla sommità dell'isola a quota 370 metri. Non vi sono presidi di forze dell'ordine, agenzie bancarie, sportelli bancomat o farmacie.
La scuola gestita dalla maestra "eroica" Teresa Perre, trasferitasi alcuni anni fa da Milano, è forse la più piccola d'Europa. Ha una decina di alunni tra elementare e media, ma è stata tra le prime già da alcuni anni ad attuare la didattica a distanza, con lavagna multimediale, laboratorio di informatica e collegamenti con tablet e cellulari. Eppure, nonostante queste condizioni di vita "estreme" Alicudi viene definita "l'ultimo paradiso d'Italia" da Aldo Di Nora, un editore vicentino che ha deciso di trasferirsi da alcuni anni sull'isola.
"Qui - spiega - si riscopre davvero cosa vuol dire vivere davvero in armonia con la natura e con se stessi. Come dimostra il fatto che questo è uno pochi luoghi al mondo dove il virus ancora non è arrivato". Naturalmente i problemi non mancano. Questo inverno, ad esempio, Alicudi è rimasta isolata per una settimana a causa delle cattive condizioni meteo e delle difficoltà per l'attracco di aliscafi e traghetti nel piccolo porto. Anche Ginostra, raggiungibile solo via mare, nelle scorse settimana è rimasta isolata per otto giorni. Fino al 2004 non aveva uno scalo marittimo nè l'energia elettrica. L'attuale porticciolo viene continuamente danneggiato dalle mareggiate, come lamentano i residenti. Nel periodo invernale abitano nel borgo 40 persone, tra eoliani e una colonia di tedeschi che da anni si sono stabiliti in questo angolo di paradiso lontano però da tutti i comfort. Anche qui niente forze dell'ordine ma solo un ufficio postale e un presidio di guardia medica. Il parroco Giovanni Longo per celebrare la messa arriva da Stromboli con un gommone. "Siamo un piccolo borgo ma sicuro - dice soddisfatto Mario Lo Schiavo, 75 anni, storico portavoce dei residenti - anche d'estate siamo tranquilli perché non ci sono molti turisti nè locali notturni. Chi viene a Ginostra cerca la pace, la tranquillità e - perchè no? - anche un rifugio sicuro dalla pandemia...".
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