Il tribunale di Messina ha condannato 3 persone e ne assolte 52 nel processo di primo grado nato dall’operazione Tekno 2 che vedeva imputati dirigenti e funzionari del Consorzio autostrade siciliane, finiti nel mirino della Procura per incentivi progettuali, che secondo gli inquirenti erano stati incassati indebitamente.
Condannati a 6 anni e all'interdizione dai pubblici uffici
Condannati a 6 anni e 5 giorni Gaspare Sceusa; 4 anni e 4 mesi per Lelio Frisone; 5 anni e 20 giorni per Carmelo Cigno. I tre sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, il rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione è stato dichiarato estinto ed è scattata la confisca dei beni e del denaro che era stato sequestra nel 2017. I condannati hanno incassato assoluzioni parziali per alcuni capi di imputazione. Le 52 persone sono state invece assolte a vario titolo o perché il fatto non costituisce reato o perché il fatto non sussiste. L’inchiesta della Dia di Messina fece luce su moltissimi progetti e lavori effettuati, secondo gli investigatori, soltanto sulla carta.
Il Cas: "Sentenza che riconsegna serenità ai lavoratori"
"Un’assoluzione che riconsegna dignità e serenità ai dipendenti di Autostrade Siciliane”. Questo il commento a caldo del Consiglio direttivo dell’ente autostradale a seguito della sentenza odierna sul processo legato all’operazione “Tekno”, condotta dalla Dia. “Esprimiamo soddisfazione per la conclusione dell’iter processuale che restituisce finalmente chiarezza alla vicenda e serenità a tutto l’Ente”, conclude la governance .
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